Chi è alla ricerca di qualche vecchio gioco di guida dai requisiti hardware modesti potrebbe imbattersi in Juiced 2: Hot import nights. Come si intuisce è il seguito di Juiced, un titolo passabile che si rivelava un alternativa a Need for Speed.

Juiced 2 appartiene in toto al trend dei titoli sulle corse clandestine che nasce sotto la scia del successo commerciale di quell'americana di Fast and Furios. Quindi bolidi ricchi di decalcomanie, sboronate, mera estetica a go go e donne squallide in abiti succinti che danno il via alla gara posizionandosi davanti alla griglia di partenza solo per mettere in bella vista quanto hanno grosse le tette. Tralasciando che tutto questo è passando di moda da un pezzo, Juiced 2 ha come problema che il lato estetico supera la sostanza e il divertimento dura poco per lo stile piatto e anonimo con cui è stato realizzato. Sotto questo punto di vista si può considerare inferiore al suo predecessore che oltre a proporre una simulazione di guida migliore godeva anche di una maggiore personalità.

Per tutta la prima parte di gioco avremo una signorina che non si vede mai e ci guiderà all'apprendimento delle varie modalità di gioco. Si possono fare scommesse con gli altri piloti che sono dei figli di papà viziati e possono perdere tutto il denaro che vogliono perché tanto il paparino provvederà alle spese di questo costoso mestiere del pilota clandestino.

Ma andiamo per ordine: c'è una discreta quantità di circuiti, tra cui quelli ambientati in Italia tra le antichità romane sono tra i più fantasiosi (si corre tra le montagne innevate della Germania, le metropoli di San Francisco, del Giappone, del Regno Unito e qualche altro posto che ora non mi viene in mente). Il problema è però che i circuiti delle varie nazionalità oltre ad essere scarni riciclano sempre gli stessi elementi: in pratica sono poco più di delle variazioni sul percorso di uno stesso tracciato.

Per spezzare la monotonia si è pensato di aggiungere varie modalità di gara tra cui una che consiste di derapare con la macchina il più a lungo possibile (l'usura dei copertoni non esiste), un'altra che prevede di vincere la gara senza sbattere da nessuna parte e possibilmente mandando a sbattere tutti gli altri piloti che vanno come dei lumaconi. Diciamo che la difficoltà del gioco non è per nulla elevata ma comunque altalenante seppure l'intelligenza artificiale è migliorata rispetto al primo Juiced nel quale lasciava alquanto a desiderare.

Altre modalità sono il Nos estremo, dove dopo aver potenziato la vetture con un prototipo per superN2O puoi partecipare a gare speciali nelle quali bisogna spingere continuamente il pulsante del turbo.

La parte migliore è il comparto auto ben assortito: si va dalla Mini Cooper, alle Corvette, dalle più belle BMW alle Dodge tra cui l'immancabile Viper. Anche qui però ci sono delle pecche riguardo al potenziamento dei bolidi davvero minimalista. Si può aumentare la potenza, la tenuta di strada e ridurre il peso della macchina ma il tutto avviene praticamente in automatico; viene lasciata al giocatore la possibilità di scegliere tra le varie marche di prodotti, tuttavia tali scelte non fanno alcuna differenza per quanto riguarda le prestazioni della vettura. Se monterai ad esempio degli pneumatici Bridgestone o degli pneumatici Yokohama sarà la stessa identica cosa e questo vale con qualsiasi altra componente della vettura compreso il turbo. In compenso c'è un ampia gamma di opzioni per personalizzazione le proprie auto ma è una valenza solo estetica, e a proposito di estetica non manca qualche bug grafico.

Altra aggiunta nel campo delle modalità è quella di poter ingaggiare dei piloti per farli correre al tuo fianco nelle gare a squadre: il pilota migliore dovrebbe essere il Driver X che indossa un casco da motocicletta per fare un po' di fantomatico mistero da mezza sega e per essere assunto nella tua squadra vuole un milione di dollari. Comunque avanzando per le varie classi di competizioni i soldi saranno sempre meno un problema e alla fine si arriverà ad averne così tanti che non si saprà cosa farci visto che tra le opzioni non è compreso l'acquisto un bel castello medievale. In pratica la modalità di avanzamento del gioco funziona così: ogni categoria, a partire dalle macchine "più scarse" fino ad arrivare ad auto potenti quanto una formula 1,  ha una quantità di obiettivi da portare a termine per sbloccare la gara promozionale. Questi obbiettivi vanno dal vincere semplicemente una corsa, allo spaventare Tzio e Caio correndogli incollati alle spalle, al vincere le scommesse etc...

Diciamo che all'inizio può anche divertire ma poi il tutto comincia a risultare scialbo e monotono. Difficilmente si vorrà completare il gioco al 100% ma anzi, alla fine viene voglia di limitarsi a completare il numero di obbiettivi giusti giusti per vincere l'ultima gara promozionale e darci un taglio. La simulazione di guida è di un arcade a dir poco obsoleto. Qualcosa di più realistico che tenesse conto almeno dell'aspetto fisico di ciò che significa guidare una macchina avrebbe reso l'esperienza decisamente più solida. Le pecche sono molteplici, compreso il comparto tecnico dove si è fatto il grave errore di non limitare il framerate che oscilla gravemente tra i 30 e i 60 fps con un effetto pessimo.

In conclusione questo Hot Import Nights è un prodotto superficiale che si limita a ricalcare gli elementi di un filone in fase discendente senza essere in grado d'ideare alcunché per dargli nuova linfa, ma anzi si rivela una pessima imitazione priva di mordente. Lasciatelo perdere.

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