Terzo album di inediti per i canadesi Three Days Grace, pubblicato nel 2009.

Se il primo ed omonimo album rappresenta un acerbo ma assolutamente godibile saggio di talento, e il successivo One X ne costituisce il proseguimento ed il perfezionamento più maturo, questo nuovo disco rappresenta un ulteriore passo nel cammino evolutivo della band, distaccandosi maggiormente dai due precedenti citati.

Sicuramente si riscontra fin dal primo ascolto un approccio più melodico e meno "rabbioso" rispetto al passato, con l'apertura di spiragli di speranza ed ottimismo verso un nuovo inizio (come ben espresso dal titolo dell'album), nonostante rimanga sempre sotteso per tutto l'album il consueto senso di ribellione e disagio. Le canzoni sono tutte, come in passato, di durata medio-breve, di facile presa e di impatto immediato, a partire dalla seconda traccia "Break", singolone corredato da un gran bel video che entra subito in testa e non esce più. L'album scorre senza picchi e sostanzialmente anche senza cadute per tutta la sua durata, e anche le canzoni che più rappresentano i fattori di novità, ovvero quelle più melodiche e riflessive, sebbene rischino molto spesso di scadere nel melenso e nello stucchevole (soprattutto per via dei testi), riescono comunque a rimanere piacevoli e assolutamente godibilissime.

Dei quattro componenti quello che sicuramente spicca maggiormente è il frontman, cantante e chitarrista ritmico, Adam Gontier, dotato di una voce davvero notevole e di un timbro particolarissimo, che si adatta egregiamente sia alle parti più "gridate" sia a quelle più melodiche. Tornando ai testi, sebbene tuttavia ogni tanto scadano un po' nel banale, come negli album precedenti, riescono comunque a ben esprimere il disagio e i problemi affrontati da Gontier nella sua vita, primo tra tutti la forte dipendenza (ormai superata) da ossicodone; insomma, semplici ma efficaci.

In conclusione questi Three Days Grace non saranno assolutamente niente di innovativo, niente di trascendentale e niente di particolarmente originale, ma suonano bene, con bravura e passione, e riescono a creare brani di grande impatto e che si ascoltano sempre con piacere, sfornando ogni volta album ben prodotti, ben suonati e che, pur essendo molto omogenei, riescono nella difficile impresa di non annoiarmi mai.

(le 4 stelle di giudizio sono assolutamente soggettive, mi rendo benissimo conto che questo sia un album discreto ma non eccelso e forse nemmeno completamente buono, ma a me piace, ed è in base a questo che i voti si dovrebbero dare; parametri oggettivi che accontentino tutti non esistono)

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