Davvero molto piacevole questo "Critical Mass", sesto album in studio dei britannici Threshold. Ancora una volta i Threshold non lasciano al caso davvero nulla! Le sole atmosfere, sempre molto cupe e fredde, fanno venire voglia di ascoltare l'album ma anche dal punto di vista tecnico l'album si rivela molto ben concepito. Sicuramente una delle prove meglio riuscite del gruppo assieme ai vari "Hypothetical", "Subsurface", "Psychedelicatessen" (che sto rivalutando tantissimo)... ...e tutti gli altri!
Il buongiorno si vede dal mattino con la diretta "Phenomenon" dove chitarre distorte si alternano a pregevoli sperimentazioni elettroniche; bene anche l'assolo di chitarra. La track 2 "Choices" è uno dei fiori all'occhiello dell'album e quelle pregevoli finezze chitarra-tastiera tipicamente dreamtheateriane valgono da sole l'acquisto del disco. "Falling Away" è forse una delle canzoni del loro repertorio dove le atmosfere sono meglio curate, grazie al suono limpido delle tastiere di Richard West, ma bello è anche l'unisono chitarra tastiera che interviene dopo la metà. Anche "Fragmentation" è una canzone che sintetizza potenza e melodia tipiche della band; davvero forti quelle chitarre, riff davvero pesanti quelli fra una strofa e l'altra ma anche le tastiere sono capaci di regalare toccanti melodie! E cosa dire di "Echoes Of Life" un altro possente fiore all'occhiello dell'album; malinconici tocchi di piano si aggirano qua e là per tutto il brano, atmosfere davvero impeccabili e bella parte strumentale con solisti di chitarra e tastiera... tutto a creare un brano davvero poetico e commovente! Peccato invece per "Round Round", che di fronte alle altre canzoni sembrerebbe essere un po' troppo riempitiva; meglio invece la ballata malinconica "Avalon", basata su un piano sempre molto accarezzante! E quanti inchini dovremmo fare di fronte alla superba "Critical Mass"? Troppi! La canzone più lunga che i Threshold abbiano mai prodotto, con i suoi 13 minuti e 35, ma anche una delle più imprevedibili! Numerosi minuti regalano quanto i Threshold sono solito inserire nella loro musica ovvero potenti chitarre, sottofondi come al solito impeccabili e solisti di tastiera, poi verso la fine il ritmo cala improvvisamente regalando una parte più psichedeliche e ipnotiche della loro produzione... per alcuni minuti veniamo accarezzati da una dolcissima chitarra acustica accompagnata da un lieve e timido sintetizzatore... un finale davvero intelligente e ben piazzato a chiusura di un album come al solito splendido!
Davvero consigliato a chi ama le emozioni forti! Altro da aggiungere? Che cosa? Ascoltate e basta!
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