Qualche giorno fa siamo stati accolti da una brutta notizia: Andrew McDermott, detto Mac, vocalist dei Threshold dal 1998 al 2007, si è spento all'età di soli 45 anni per problemi di salute portato via da un'insufficienza renale in seguito a 4 giorni di coma. Nei 9 anni di permanenza nei Threshold, con i quali ha registrato 5 album (da "Clone" fino all'abbandono avvenuto dopo "Dead Reckoning"), ha dato grande prova di sé e della sua incredibile voce in grado di cantare sui toni alti senza perdere l'enfasi melodica e senza diventare mai aggressiva.
Pensavo che il modo migliore per commemorarlo fosse parlare di un disco di cui non avevo ancora parlato: "Hypothetical". È uno dei tre dischi (gli altri due sono "Critical Mass" e Subsurface", da me già recensiti) che a mio avviso rappresenta il periodo di massima ispirazione della band britannica. Si tratta di un disco dove tutte le caratteristiche del Threshold sound trovano spazio in egual misura: i riffoni di derivazione thrash metal, gli stacchi melodici con arpeggi di chitarra, parti atmosferiche e pregevoli innesti elettronici, nonché i ritornelli pomposi in stile AOR e piacevoli assoli sia di chitarra che di tastiera. E la prestazione vocale di Mac in questo disco è notevole quanto nei dischi successivi; forse risulta un po' debole e meno appariscente nei momenti più lenti (probabilmente un suo punto debole) ma non subisce mai dei cali significativi. Per chi volesse avventurarsi nel mondo Threshold quest'album potrebbe essere una buona porta d'accesso.
L'album viene aperto da un'opener affilata e potente qual è "Light And Space", guidata da potenti riff di chitarra che lasciano però spazio anche a momenti atmosferici. Segue una potente "Turn On Tune In", più marcatamente thrash-oriented, seguita dalla durevole "The Ravages Of Time" con oltre 10 minuti di durata che dopo l'atmosferica intro parte con potenti staffilate thrash che però danno poi spazio ad una parte centrale caratterizzata da un notevole intermezzo tastieristico seguito da delicati e oscuri passaggi di chitarra; un passaggio che si ripeterà dopo la buona sezione strumentale includente un solo di tastiera niente male. Un brano che rappresenta uno dei punti più alti del disco. Segue la melodica e malinconica "Sheltering Sky", con enfasi sulle tastiere in chiave piano e ritmo lento ma con anche qualche riff più heavy che non le permette di essere classificata come ballad.
"Oceanbound" di torna a privilegiare dei killer riffs e a ritmiche più sostenute ma la parte centrale lenta si rivela un notevole spezzaritmo. "Long Way Home" ha riff ulteriormente più taglienti e vicini al thrash ma ci pensano le tastiere con i suoi tocchi pianistici ad addolcire un po'. E come penultima traccia abbiamo la ballad "Keep My Head" e sta volta di vera ballad si può parlare. L'enfasi è sulle tastiere e la voce di Mac qui dà il meglio di sé nel ritornello; non male anche l'assolo di chitarra. E per chiudere abbiamo una delle perle di carriera del gruppo: "Narcissus" che si presenta abbastanza orecchiabile nei primi minuti, con potenti chitarre che si alternano a parti più soft e ai soliti ritornelli pomposi con tanto di voci sovrapposte, poi nella parte centrale succede il meglio: prima una bella parte con le tastiere di Richard West che fra suoni atmosferici, suoni di piano ed altri più in stile quasi neo-prog creano un atmosfera densa e piena di pathos, poi una notevole sezione strumentale di evidente scuola Dream Theater, ottima ritmicamente, che vede alternarsi con gran destrezza notevoli assoli di chitarra e tastiera per poi tornare alle melodie dei minuti precedenti.
Si arriva alla fine così di un lavoro intriso di tutta la classe che questa band britannica sa offrirci. Io mi sento di dare il massimo dei voti alla maggior parte dei dischi di questa band probabilmente perché dotata di un sound decisamente molto personale; dal mio punto di vista i Threshold non sono la classica band progressive metal stereotipata di cui ci sono migliaia di cloni che necessitano soltanto di essere scovati su Progarchives ma sono invece una band dotata di uno stile proprio e da un modo di combinare gli elementi abbastanza personale direi.
Girovagando nei vari forum, siti, ecc... noto che spesso non vengono citati quanto succede invece con band come Dream Theater e Pain Of Salvation. Anche se non sono amante dei processi commerciali post-mortem tipo quelli avvenuti con gente come Michael Jackson e Amy Winehouse, penso che la notizia della morte di Mac sia una buona occasione per riscoprire questa band, soprattutto per chi non l'ha mai tenuta in considerazione prima d'ora.
Il progressive metal in ogni caso perde una voce valida, magari non una delle migliori in assoluto ma comunque partecipe nella produzione migliore di una delle band più importanti del settore. Probabilmente non lo avremmo visto più con la band lo stesso, dato che aveva lasciato dopo Dead Reckoning nel 2007, ma magari avremmo potuto assistere a qualche suo lavoro solista, dato che ci stava lavorando un po' su.
A 45 anni, per ricordarlo, ci lasciò anche un'altra voce illustre: Mike Baker degli Shadow Gallery, morto nel 2008, a cui molti avranno subito pensato dopo aver letto la notizia. Spero che questo 45 non rappresenti una maledizione come quella delle rockstar rappresentata dal numero 27! Intanto vi invito a fare un giro nella discografia dei Threshold sperando che se ne vengano fuori presto con un nuovo album in cui sembra ormai quasi scontata la presenza del vocalist originario Damian Wilson.
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