Le Throwing Muses si formano al college nel 1983, quando le due biondine Kristin Hersh e Katya Donnelly tra una litigata e l'altra mettono in comune le loro spigolose chitarre e voci. Al basso un'altra donna, alla batteria ooops... un uomo! David Narcizo. Tre anni dopo avranno l'onore di essere la prima band americana a firmare con l'etichetta inglese 4AD, nota per le preferenze musico-depressive....
In realtà le Muse Vibranti hanno poco da spartire con quel genere, sarà forse stato per le frequenti allucinazioni dovute alla malattia psichica (bipolarismo) di cui soffre la Hersh..."House Tornado" è il loro secondo lavoro uscito nel 1988, e conferma la predilezione per una sorta di ballata psichedelica caratterizzata dallo jingle jangle delle chitarre che si amalgamano con giri ritmici piuttosto complessi, basati su tempi poco frequentati dagli altri musicisti che bazzicano l'ambiente.
Gli amanti del genere sono avvisati: dovranno fare i conti con uno stile imprevedibile, dalle cadenze sghembe e nervose che rendono la tensione di ogni brano alquanto palpabile. Una sorta di folk-wave che rimanda alla complessità-semplicità dei Violent Femmes e dei Byrds con l'aggiunta delle voci della coppia Hersh / Donnelly che spingono l'ascoltatore in trance verso un labirinto di inquietanti psichedelie ("Run Letter"), jangle contorti ("Juno"), sghembe ballate elettriche alla Patty Smith ("Saving Grace"), potenziali hit deformati ("The River"), cavalcate country- folk dai denti d'acciaio ("Drive").
Le due titolari del progetto non resisteranno assieme ancora per molto, qualche altro bel disco ("The Real Ramona") e poi la Donnelly se ne volerà verso i Breeders e poi i Belly.
Ragazze con intelligenza non comune e da rispettare, perché il loro stile allarga i confini e i limiti espressivi in cui costringiamo la definizione della parola di rock.
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