Thundercat è uno di quelli molto più bravi di noi a suonare il basso. Lo senti perché mette molti semitoni, tipo be bop, e quando uno mette tutti quei semitoni in spazi stretti, allora è un fenomeno, non c'è verso, è il Primo Comandamento del Basso. I Comandamenti del Basso ti si rivelano, se bruci tanti cespugli, quella volta che sei fortunato e ne fai uno che brucia lento lento. Senti la voce di Charles Mingus che ti dice frate', uno: piazza semitoni; due: impara a slappare e poi non slappare mai più; tre: sulla quinta corda ci stendi le mutande, con la sesta ti togli l'insalata dai denti, se ne hai più di sei, sei cinese; quattro: il plettro solo se poverino sei bianco; cinque: se poverino sei bianco, considera il pianoforte; sei: puoi dire alle tipe che suoni il basso, ma non fare mai che ti metti a suonarlo davanti a loro; sette: puoi iniziare a fare assoli solo dopo la laurea di tuo figlio; otto: tutto quello che ti serve lo trovi nei primi sette tasti, il resto del manico serve solo a farli suonare bassi; nove: lascia stare gli effetti che già è difficile suonare; dieci: pick up tutti sempre a manetta, equalizzazione dall'ampli, le sfumature le dai col tocco; unidici: ruba, drogati, fai quello che devi fare, ma non ascoltare i Red Hot Chili Peppers.

Thundercat è un mezzo eretico perché suona a sei corde, strumento del maligno, e usa l'auto wah che prima o poi bisognerebbe iniziare a demonizzarlo tipo Rockit e Adinolfi. E fa gli arpeggi. E poi fa i pezzi a due bassi, fastidio.

Ma noi lo perdoniamo, perché con tutte le riccardonate e le pacchianate, riesce nel miracolo di suonare sul pezzo e pieno di gusto sopraffino. Metti su Them Changes alla festa e vedi tutti che sculettano, tutti, provato ieri: pure una che aveva un culo tipo Renato Pozzetto legge un articolo di Gustavo Zagrebelsky, lago di Como in un pomeriggio di marzo, Ryan Gosling in Drive.

Thundercat è trasversale, nero come la pece, dove lo metti sta e ci sta impeccabile. Ha fatto cose clamorose - senti MmmHmm per favore, non mi va "incolla" per il link e non capisco perché - con Loto Volante, che ora lo produce e garantisce; ha avuto la fase Suicidal Tendencies, ha messo mano a To Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar, che è uno dei dischi più importanti nella vita di chiunque l'abbia ascoltato.

Drunk parla di sbronze eppure lo faccio ascoltare a mio zio che guida una Focus station wagon del 2002 col cd di Herbie Hancock di serie, e ha un setup di basso da diecimila euro. E mio zio si prende bene, perché c'è Uh Uh che ha le vibez da poliziottesco e da Weather Report e gronda semitoni.

Drunk ha tutti i crismi del disco da avvocato audiofilo, ma lo fai sentire all'ultimo dei pischelli da strada e si prende bene perché Thundercat ha un falsetto dritto in radio, armonizzato fisso, figlio delle stelle, oh ma sembra Pharrell, poi a un certo punto c'è Pharrell davvero, che dice qualcosa come «ci fanno pensare che sia una guerra razziale, quando è una lotta di classe». Pharrell. E a un certo punto c'è Kendrick, che ormai me l'aspettavo pure sul nuovo dei Baustelle, ma è sempre un piacere, e peraltro qui ha sotto un basso diverso. Senti come suona il basso: legnoso, medioso ma senza disturbo; suonato davvero, con tutto il feel a tua disposizione.

I bpm tarati sul giusto dal fine calcolo dell'istinto groove nero. Non spostare un battito di neanche una frazione di secondo. Le tonalità notturne se lo ascolti di notte, ma poi la mattina dopo ti pare il più bel disco da risveglio col sole che hai. Proprio perfetto.

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