Thurston Whore e Kim Gordon non stanno più insieme. Pace all’anima dei milioni di fan che han sempre visto i due come la coppia più bella del mondo, ben venga per coloro ancora sperano di scoparsi la principessa punk un giorno o l’altro. Fattostà che la gioventù sonica si è al momento sciolta, e ognuno si fa un po’ i cazzi suoi. Nessuno si gratta le palle: Lee se ne va in giro con la sua chitarra acustica (visto a SAN COSTANZO - davvero, buco di culo nella provincia di Pesaro. Sta bene, ma sembra un poco invecchiato ma soprattutto nostalgico). Kim ha registrato un album con la nuova idea Body/head (non mi attizza troppo. de gustibus). Thurston Moore ha una nuova fidanzata e se ne sta a Londra, dove respira una nuova aria. Se ne viene fuori nel 2012 con una nuova band – Chelsea Light Moving - e con un cd che a me non è dispiaciuto affatto, ma magari poi a lui ha scassato i maron e ha deciso che un disco era più che sufficiente sotto queste spoglie.
Nel 2014 esce The Best Day. La band è composta da[EP1] (ma come? ti stavi dimenticando di lui?) mr.Steve Shelley alla batteria – è andata proprio così: “pronto steve? come la va? senti una cosa…..metto su un gruppo ci stai?” – “si dai, ma mi paghi il biglietto dell’aereo”. Al basso Debbie Googe dei buon vecchi MBV che suona da maschio e poi sto qua alla chitarra, James Sedwards, non so chi sia, e a me, personalmente, non mi ha fatto impazzire. Ed ecco che si registra il tutto a Londra, nel già citato 2014.
La copertina e le immagini del booklet ritraggono la signora Moore ai tempi d’oro direi. E’ la mamma del nostro beniamino, che in front è accompagnata da un cane, durante un refrigerante bagno chissà dove; mentre all’interno del booklet la troviamo in effusioni amorose con il (credo, spero) babbo Moore. Scusate la poca serietà. E’ una bella copertina.
Anyway.
L’album è una figata. Allora. L’opening è un pezzo coi controcazzi. Si chiama “Speak To The Wild” ed è una fiaba/racconto/incubo introdotto da armonici ipnotici e sviluppato su schitarrate regolari e cantato attraente. Era un po’ che non sentivo un pezzo così bello. La title-track è il pezzo più orecchiabile ma l’anima folk mi fa un po’ muovere il culo e tutto sommato mi diverto. Godo personalmente nel finale di opera, con quella “Grace Lake” abbastanza epica e “Germ Burns” a chiudere il tutto più che più che degnamente oserei ammettere. Nel mezzo, occhio, nulla di nuovo. E’ un album di un componente ssssonico e dunque sssonico, l’album, rimane. Ma chi ha orecchie addestrate ai fischi e a un po’ di sano rumore, il tutto potrà piacere come ha fatto a me. Nota personale di biasimo per le melodie (un po’ troppo legate a quelle chitarrose. de gustibus).
Aspetto il prossimo dunque, e qualunque altra cosa provenga dai cari ragazzi rumorosi.
PS si sono di parte, ma sottolinerei la coerenza la qualità l’ispirazione la quantità il carisma l’originalità della famiglia sonic youth (ok, non stanno insieme ora ma chissà).
PPS visti ad amsterdam poco fa, hanno suonato materiale nuovo e pubblicheranno il secondo cd nel 2016. Quindi c’hanno anche voglia. I pezzi nuovi sono validi as well. Suonano alla grande.
PPPS credo che la topina della nuova fidanzata piaccia molto al nostro eroe. Lo vedo ispirato.
Carico i commenti... con calma