Non ero pronto ad una cosa del genere, non potevo mai immaginare che sarei rimasto così spiazzato, uno quando ascolta il primo album di una band lo fa tranquillo, con la guardia abbassata, con un atteggiamento del tipo: sentiamo un pò sti pivellini..  .. .. ..   .. .. ..  ... .. .. Pivellini sto cazzo direi! Questo disco è un capolavoro, uno di quelli che mette daccordo persone con gusti differenti, non perchè è vario, ma perchè è allucinante, sono convinto che tutti coloro che sentono la musica come un'amica, una confidente, una compagna d'avventure rimarranno colpiti da questo disco e cercheranno di ritrarsi i loro momenti di intimità con lui... ok stiamo parlando di Sludge, fango, ok il fango è viscido, è sporco, è antigienico, e chi vorrebbe stare in intimità col fango? Nessuno, ovvio! Ma questo è fango che emoziona, che splende.

Questo è un processo che non capita spesso, quindi bisogna isolarlo e studiarlo a fondo, lavorarci sopra per capire da dove è arrivato, come, perchè, e che tipo di emozioni potrà darci per il futuro, ma per adesso limitiamoci a seguirlo e tenerlo d'occhio, sperando non svanisca nel nulla...

Resurface, sei pezzi, tre che fanno la voce grossa e tre minori ma solo nella durata non nell'intensità. Apre "Resurface", ottimo impatto, dodici minuti che iniziano ad allertarti, chitarre graffianti... ma non un graffio normale, di un gatto o di uno che suona chitarra classica, un graffio di una donna che ha appena raggiunto 4 orgasmi multipli e te li fa sentire tutti dietro la schiena...

Segue "By The Droves", piacevoli giri di chitarre intrecciati con piccoli effetti di contorno che ti preparano all'arrivo di (stavolta) undici minuti assoluti, oltre, avanti, carismatici, introspettivi, colti, probabilmente il pezzo più toccante del disco, con "Aurora" si passa dallo stato di allerta a quello di panico, panico perchè ti mette k.o. e tu non sai che fare ed a quel punti ti lasci andare, è troppo tardi, sei stato conquistato, ma tutto ciò ti piace, perchè è inaspettato, è un brivido, una gioia immensa, è post, e non ne puoi più ed inizi a fare commenti in tempo reale del tipo: WOOWOWOWOWOOOOW, AUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU, MINKIA ed altri versi ed escalamazioni varie...

Nemmeno il tempo di capire che cazzo di sensazioni stai provando e arriva "Sirens Fade" a confonderti le idee, a stordirti con giri di chitarra a suono pulito e un mezzo violoncello, l'effetto è quello di un'anestesia totale, tu stai lì sdraiato nel lettino, stai cedendo mentre fai il conto alla rovescia, quattro, trrree, d-duue, uu... e BOOM!!!! Ecco che esplode "Wash Away" che ti fa rinvenire, saltare giù da letto e correre via perchè in realtà non hai niente, un altro brano sopra i dieci minuti che ti fa riflettere sulle potenzialità di questo gruppo. Chiude "The Other Shore", un finale che se si ascolta il disco senza sapere il numero dei brani ti fa capire comunque che è alla frutta, perchè lentamente si separa da te, ma in maniera dolce, che ti lascia ben sperare...

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