I momenti migliori per ascoltare i Tilly And The Wall (due ragazzi e due ragazze degli Stati Uniti più remoti "scoperti" da Bright Eyes) sono: a delle feste rustiche e selvagge; quando si è in macchina e ci si sta dirigendo verso feste che si presume essere rustiche e selvagge; quando si è vicini a livelli etilici molesti e può iniziare ad essere divertente ballare sui tavoli in legno e abbracciare sconosciuti; quando non c'è nessuna ragione per fare casino ma si è deciso di farlo lo stesso e c'è solo bisogno di uno sfondo musicale che assecondi il proprio allegro desiderio di devastazione.
Allora i Tilly And The Wall sono insostituibili. Ragazzi e ragazze si cantano sopra, dominano cori da taverna sopra basi folk, con un utilizzo smodato, come surrogato o rinforzo della batteria, (ebbene sì) del tip-tap, di cui una dei Tillies è fenomenale esperta. Nella parte finale della cavalcata casinista "Nights Of The Living Dead" ti accorgi che, mentre i quattro cantano in coro "I wanna fuck it up" e "and I feel so alive", la base è data da scalci animaleschi sui tavoli e da bottiglie di vetro spaccate addosso a non-si-sa-bene-cosa.
"Reckless" (er singolone) è il pezzo più azzeccato, fatto di tip-tap, chitarrina e organetto, con l'aggiunta di qualche decorazione colorata; in "Bessa" la voce di lei e tip-tap creano un'atmosfera di più nostalgiche e isolate tenute di campagna, mentre in "Let It Rain" la voce di lui si intreccia a quelle delle ragazze e, tra chitarra piano e archi, ci si immalinconisce in compagnia. In altri pezzi le basi più potenti e qualche chitarra distorta, toccata secca e rozza come da una vanga ("You And I Misbehaving", "A Perfect Fit"), completano un quadro mediamente folle. Paragoni non è facile farli ("The Woodlands National Anthem" dall'ep degli Arcade Fire è l'unica cosa che viene in mente per dare l'idea: ma i Tilly, rispetto ai canadesi, sono decisamente più tagliati con l'accetta nelle sonorità, oltre che più sinthetizzati): l'ambito è quello di un folk attualizzato elettronicamente e arricchito da qualche svalvolamento dei protagonisti.
Selvaggi come bambini che parlano già, anzi gridano, di sbronze, d'amore e di notti finite in gloria.
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