Era il solito, anonimo, martedì sera da provincia italiana: locali semivuoti, strade deserte, automi fossilizzati davanti alla TV e, peggio, un'intera generazione di ragazzi a rimorchiare (rimorchiare?) su facebook e compagnia bella, mentre io marcivo nella mia stanzetta in un disperato bisogno di svago, di fuga. Allora arrivò la svolta: "Cazzo, è appena uscito Alice In Wonderland! Fiondiamoci a vederlo!".
Così, in un battibaleno, mi ritrovavo seduto nel fidato multisala sotto casa a gustarmi i consueti trailer pubblicitari prima del film, appunto, quel "Alice In Wonderland" che ha fatto tanto chiaccherare di sè, vuoi perchè è l'opera più recente dell'eclettico (ma non poi troppo) regista Tim Burton, vuoi per la presenza dei soliti noti Johnny Depp, Helena B. Carter, della bellissima Anne Hathaway, la star di "The Devil Wears Prada" (non il gruppo, ovviamente...) e persino del bravissimo Alan Rickman come uno dei doppiatori, vuoi per il fatto che è stato girato (in 3D) ripercorrendo sia "Alice nel Paese delle meraviglie" che "Attraverso lo Specchio", opere d'iniziazione alla mescalina di un certo Lewis Carroll.
Ciò che differenzia veramente questo film rispetto alla tanto amata trasposizione Disney è una trama leggermente differente (ci presentano un Alice adulta e vaccinata in procinto di sposarsi in un matrimonio di interesse che tornerà nel suo tanto amato "paese delle meraviglie" per una missione salvifica), e ovviamente, la sua costosissima realizzazione, degna di un regista con questo nome e farcita del suo personalissimo gusto per il grottesco: personaggi al limite dell'assurdo, ambientazioni ricercatissime, effetti speciali all'avanguardia, e con un paio di ruoli decisamente azzeccati per quanto riguarda la scelta degli attori.
Ma purtroppo, se l'abito non fa il monaco, non basteranno tutti i milioni spesi per la realizzazione di questo film a salvarne le sorti, ed io, dopo appena un'ora e quaranta di proiezione (e ben 10 euro spesi per il biglietto!) non riuscii a definire il film se non con questi termini: pacchiano, stupido, inutile, ai limiti dell'osceno, con un paio di passaggi che al momento interpretai quasi come offensivi all'intelligenza umana (Il Cappellaio Matto che balla la cosidetta "deliranza" è decisamente una delle sequenze peggiori viste nella storia del cinema).
Inoltre, se la sceneggiatura è a dir poco tirata via e si erge come l'esaltazione dei clichè sopratutto nello scandaloso finale, la regia non mostra nessun tipo di vera innovazione, le musiche rimangono anonime dall'inizio alla fine e gli attori si attenstano ad un minimo sindacale per scivolare nella mediocrità più pura per quanto riguarda i ruoli principe, in cui spicca Alice, nella realtà Mia Wasikovska, degna decisamente di un paio di Razzie Awards per la sua imbarazzante interpretazione. Sembra troppo, per un regista che ha sfornato capolavori come "Nightmare Before Christmas"?
Sarà, ma io comunque sconsiglio vivamente a chiunque la visione di questo film, una mal riuscita operazione commerciale nel segno della moda del 3D (a breve la rivisitazione di "The Hole"... dovre andremo a finire? Film porno in 3D?) Si sa, nella vita chiunque può commettere errori, persino girare 2 fiaschi di fila come "Sweeney Todd" e quest'ultimo "Alice In Wonderland", ma almeno smettiamola di lamentarci se la gente preferisce guardarsi una commedia in streaming che uscire di casa per vedersi film di questa bruttezza...
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