In un mondo come quello odierno in cui la vita corre alla velocità della luce, tutti noi avremmo bisogno di un piccolo momento per fermarci e prendere tutto un po' meno seriamente.
Sin da piccoli, infatti, ci è stato insegnato che il dovere, l'ubbidienza, il rispetto e, soprattutto, la responsabilità, sono valori da perseguire e raggiungere a tutti i costi. Non c'era spazio per le favole, per le metafore fantastiche, per le stonate cantilene per far addormentare.
Tutt'al più, talvolta, ci raccontavano dell'uomo nero o di un non meglio precisato fantasma al fine educativo di trasmetterci il terrore di non pisciare fuori dalla tazza o di non sbirciare nel cassetto dove si tenevano i soldi. Avendo come punto di riferimento i valori su richiamati, propri della famiglia tradizionale, si cresce solidi, razionali e, quindi, con la testa ben ancorata sulle spalle.
Ma, forse, un po' tristi.
Tristi perché, molto spesso, non si hanno più sogni da rincorrere, anzi se ne ha quasi paura. L'obiettivo (non il sogno) è quello classico di studiare, trovare un buon lavoro, farsi una famiglia e, tutto ciò perché soltanto in questo modo si diviene una persona rispettabile. Insomma una specie di videogame, in cui, sconfitto il mostro finale, si passa al quadro successivo e così via. Per fortuna, però, ogni tanto piomba nella tua esistenza una persona piena di sogni e di ideali, che ha tanta di quella poesia e fantasia dentro da sconvolgerti totalmente, colorando e riempendo le tue giornate in modo intenso.
"Big Fish" ci fa comprendere come anche quest'aspetto sia fondamentale.
Ovviamente, nella quotidianità di sempre, nessuno si aspetta di incontrare un angelo che ti racconti di storie fantastiche di mostri più o meno buoni, di città in cui il tempo sembra essersi fermato ed in cui le scarpe non hanno alcuna utilità per quanto è soffice l'erba che calpesti, della donna che, al primo sguardo, sai già essere l'amore della tua vita, delle surreali avventure passate per vivere questo amore, di quel grosso pesce che nuota nel fiume e che nessuno potrà mai catturare.
Ma, in tutta sincerità, voi, alcune volte, preferireste un'arida realtà o un racconto fantastico un tantino ricamato? Will comprese il significato di questa risposta quando ormai suo padre Ed era alla fine del suo viaggio terrestre. Non era, tuttavia, troppo tardi. Impadronitosi di quel briciolo di immaginazione e di poesia che suo padre aveva costantemente seminato con le sue parabole in tutta la sua vita, lo aiutò a terminare nella maniera migliore tale viaggio, ossia riprendere la corrente del fiume per continuare a sfuggire ai tentativi di cattura e, con ciò, diventare ancora più grosso.
Tratto da un romanzo di Daniel Wallace, "Big Fish" è sicuramente la favola contemporanea più bella che solo un genio visionario come Tim Burton poteva creare. Un film emozionante, un'opera surreale e delicata che trabocca romanticismo in ogni metafora ed in ogni racconto. Uno squarcio di luce come soltanto una persona che abbia un minimo della creatività e fantasia di Ed può portare nella vita fatta di schemi e regole canoniche di ognuno di noi, e ciò indipendentemente dal fatto che una tale persona possa essere un genitore, un amico, una ragazza.
Perché "a furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui. Ed, in questo modo, egli diventa immortale...".
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