Dodici anni fa, quando uscì questo disco, io avevo solo 5 anni e di musica non ero affatto una cima (eh, vista l'età...). Infatti avrei conosciuto i Tiromancino solo due-tre anni dopo...grazie a Match Music che trasmetteva spesso il video di "Bruciare", canzone contenuta nel seguente album "Rosa Spinto"... poi avrei continuato a seguirli da "La Descrizione Di Un Attimo" in poi...
Ma, in un periodo tra il 2003 e il 2004, quando ho cominciato a guardarmi per lungo tempo Rock TV, rimasi stupito vedendo il video di una canzone chiamata "Conchiglia", che mi ha attirato non poco, ma tantissimo. Beh, io cercando cercando scoprii che la canzone in questione si trovava originariamente proprio nel cd che sto recensendo adesso. Ebbene, quest'anno, preso sempre più dalla curiosità, decisi di prenderlo, e di darci un bell'ascolto.
Che dire...
Già dal primo ascolto "Alone Alieno" per me rappresenta quello che sarebbe dovuto rimanere fino ad oggi Federico Zampaglione, ossia uno capace di sperimentare vari tipi di suoni soprattutto grazie alla presenza di suo fratello Francesco e della bellissima bassista Laura Arzilli (chissà dove è finita...). Innanzitutto già la copertina intriga moltissimo a mio avviso: una fotografia raffigurante i tre componenti della band in una versione "baby". Apparentemente sembrano normali, ma se si guarda attentamente i loro occhi, si capisce che hanno il colore tipico di quello degli alieni...
Ciò fa subito capire che i Tiromancino di questo album sono "alieni", ma nel senso che la varietà raggiunge livelli altissimi ascoltando le canzoni del cd in questione. C'è di tutto: l'elettronica ipnotica di "Amore Amaro", le sperimentazioni udibili nei tre intermezzi presenti nel disco, intitolati tutti come il nome del cd, e di cui segnalo il terzo, che ricorda un po' le sonorità di Todd Rundgren, il rock di "Conchiglia", le ispirazioni industrial (però non quello alla Trent Reznor sia chiaro) per la strumentale "Federazione Porno", il funky di "Funko", il punk di "Punko" (che coincidenza il nome eh?), il crossover alla Rage Against The Machine di "Danneggia L'Erezione", l'effetto "grammofono" di "Resto Qui", le influenze alla Portishead di "Corri" e persino la voglia di usare una sorta di segreteria telefonica nel finale della stupenda "Di Quello Che Ho Perso"...
Insomma... musica "caleidoscopica".
Gli album che verranno da "La Descrizione Di Un Attimo" in poi saranno tutti belli a mio avviso, almeno fino ad "Illusioni Parallele" (l'ultimo uscito quest'anno invece, a parte il singolo, non l'ho sentito), ma sarà difficile, per Zampaglione, ripetere un'opera d'arte come questa. Dateci un'occhiata, e lo dico anche a coloro che non amano il gruppo in questione, perché potrebbero trovarci anche loro un piccolo capolavoro di genialità, quello che ho trovato io in questo caso.
Carico i commenti... con calma