C'hanno provato in tutti i modi a presentarcelo come un album nuovo, dove l'autore aveva cambiato stile, paragonandolo a Battiato o Fossati, a causa delle collaborazioni avvenute con loro: niente di più sbagliato, Tiziano Ferro, purtroppo o per fortuna, è lo stesso dei precedenti dischi, o quantomeno al vendutissimo "Nessuno è solo". Certo, sono presenti più suoni r'n'b, come quelli ascoltati nel suo primo cd, "Rosso relativo", ma alla fine a farla da padrone sono sempre le ballate strappalacrime, che tanto piacciono agli innamorati e tanto fanno storcere il naso alla critica.

"Alla mia età" è composto da 12 brani + una bonus track e si avvale di numerose collaborazioni, tra cui l'onnipresente Pausini, Franco Battiato, Ivano Fossati e Kelly Rowland; inutile parlare dell'immediato successo che ha riscosso l'album, vincendo in tre giorni due dischi di platino in Italia e uno in Svizzera.

La prima traccia è "La tua vita non passerà", musicalmente nulla di speciale, in cui Ferro se la prende con chi ti dice sempre cosa fare... segue il primo estratto "Alla mia età", sicuramente ottima, dove Ferro riversa tutte le sue paure di quasi-trentenne, anche se molti lo accusano di essere un plagio di "Davvero" di Virginio (?); è il momento di "Indietro", scritta in collaborazione con Fossati, di cui è stata fatta anche la versione in inglese cantata dalla Rowland: è una canzone sicuramente molto orecchiabile, il cui ritornello entra in testa già dal primo ascolto; innegabile però, la sua somiglianza con "No One" di Alicia Keys, soprattutto per quanto riguarda la base ritmata...

La canzone successiva "Il sole esiste per tutti" è forse la più bella di tutto il cd, poiché presenta un testo pop che sfocia in un ritornello alla Tiziano Ferro... veramente bella, anche se ad un certo momento sembra di sentire qualche nota di "Wake me up when september ends" dei Green Day... sarà una mia fissa quella dei plagi...

La numero 5, "Il regalo più grande" è sicuramente la più romantica e sdolcinata traccia dell'album: garantito il successo tra tutte le ragazzine di mezzo mondo. Poi è il turno de "Il tempo stesso" scritta a quattro mani con Battiato: al primo ascolto ti lascia un po' interdetto, poi diventa più gradevole, anche se appare più adatta ad un Bersani, sia per il testo che per la musica, che al cantante di latina. "La paura non esiste", scritta con la Pausini, mette in mostra tutta la bravura canora di Ferro, anche se la canzone non aggiunge niente di nuovo all'album: classica melodia, classiche parole. La porcata dell'album, perché in ogni album, per quanto bello possa essere, ce né sempre una, si chiama "La traversata dell'estate": dopo il primo minuto è inevitabile passare alla traccia seguente "Scivoli di nuovo" pezzo triste e spettrale, che non è malvagio; il successivo "Assurdo pensare" segue la scia del precedente pezzo, su cui si riflette sui normali problemi che può avere una coppia. "Per un po' sparirò" presenta un intro da disco e un testo rap, sicuramente interessante, che serve a spezzare un po' la tristezza delle canzoni precedenti. La canzone che chiude il cd (anche se l'ultima è Breathe gentle, la versione inglese di Indietro) e "Fotografie della tua Assenza", piacevole ballata che chiude un ottimo lavoro, dove sicuramente la parte bella sta nella prima metà.

In conclusione Ferro non è cambiato, anche se risulta più maturo e se non mancano esperimenti... I punti forza sono la sua voce, le melodie che riesce a creare e le collaborazioni; le cose negative riguardano i presunti plagi e i testi, dove non sempre si capisce il nesso logico tra una frase e l'altra.

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