Ce li avete presente quei film dell'orrore anni'80, di quelli pressoché a costo zero, col sangue di gelatina che sgorga dall'auto dello sceriffo e il filo di nylon che regge le astronavi in miniatura che dai più oscuri meandri dello spazio invadono la terra, terrorizzando la cheerleader di turno?

Sì?

Ecco, immaginatene uno in cui uno strano alieno atterra da qualche parte negli Stati Uniti d'America, e, per potere comunicare con il suo pianeta natale, forma, prima, un gruppo dedito alla più plasticosa ed umidiccia psichedelia elettrofila (i Black Moth Super Rainbow), per poi darsi al fai da te, pubblicando, nel duemilaotto, a cinque anni dal suo atterraggio, l'inquietante "Fucked Up Friends".

Nel giro di quaranta minuti, il Nostro, armato di un'infinità di tastierine analogiche e vecchie batterie elettroniche, crea, da bravo scienziato pazzo, coadiuvato nei suoi strani esperimenti dal collega Aesop Rock ("Dirt"), mostri e mostriciattoli, che sadicamente sguinzaglia in giro per la casa del povero ascoltatore, che in pochi istanti è circondato da inquietanti vocine che lo invitano ad assaggiare il sole ("Hairy Candy") o a sciogliersi (letteralmente) stringendo la mano dell'amata, a sua volta probabilmente ricoperta di sangue ("Gross Magik"). Il gran finale, poi, è affidato ad un obeso stregone che, ricoperto di grasso, imbratta le pareti con i titoli di coda ("Grease Wizard").

Tobacco, allora, con "Fucked Up Friends" fornisce la colonna sonora per il tragico festeggiamento di Halloween che noi tutti sogniamo di organizzare, e sembra volere apertamente e volgarmente dimostrare la sua pazzia. E direi che ci riesce, benissimo.

Carico i commenti...  con calma