Musica elettronica necrofila, sadomaso, sporcacciona, un porno naif! Elettronica perché sample e synth si sprecano, necrofila perché il target è l'epoca dei fine 70-primi 80, i vhs e le immagini distorte, sadomaso e sporcacciona non solo dalla evocativa (e indicativa) copertina, ma soprattutto per il sound che ti lascia giustamente colpevole e complice, ma con una sinistra soddisfazione di fondo. Tutto questo è Ultima II Massage, album di Tobacco (componente dei Black Moth Super Rainbow) sul quale mi sono scontrato con un frontale dopo aver visto il terrificante video di Streaker, che consiglio solo ai più avventurosi (ammesso sia ancora online). Il delirio di Eric Wareheim è ormai un elemento inseparabile dal brano - seriamente è difficile immaginarsi un oltre - che è anche l'apripista dell'album e il suo episodio più cattivo. Sotto l'aspetto spaventoso si scorge una struttura pop molto più ruffiana di quanto sembri: l'assolo di synth distorti assolve al compito di vero e proprio refrain, il retrogusto è quello tipico del sound Beck, che avendo già collaborato con Tobacco potrebbe averci messo lo zampino.

A ogni modo il resto di Ultima II Massage è molto diverso, dalle atmosfare harsh indie di Streaker si passa a un suono molto più ovattato e psichedelico. Video Warning Attempts richiama addirittura i Boards of Canada, e non è l'unico apisodio del disco a farlo, mentre spunta una parte vocale perennemente camuffata da vocoder, protagonista di molti altri brani. Eruption è sicuramente uno dei momenti più ispirati, assieme a Blow Your Heart; in questa occasione l'omaggio sembra rivolto allo Human After All dei Daft Punk, ma essendo in entrambi i casi sound ispirato al robo sound anni ottanta è come dire tutto e nulla. Lascia interdetti l'utilizzo massivo di percussioni processate all'inverosimile e soprattutto l'utilizzo di clapper e snare elementari che se ne sbattono altamente delle produzioni cristalline odierne, anzi, alzano un bel dito medio alla modernità con una sporcizia arcaica e compiaciuta. Sembra il riversamento di una musicassetta in digitale. Ovviamente è tutto molto ricercato e poco casuale, ma all'ascoltatore arriva passione vera prima di un freddo esercizio stilistico.

Quello che è certo è che Tobacco non è uno sprovveduto e sa benissimo come tenere vivo l'interesse sopra le grottesche bizzarrie del disco. Beast Sting si apre con una voce mostruosa, rallentata, che mette seriamente i brividi, ma poco dopo viene arricchita da una serie di synth e campionamenti di chitarra davvero deliziosi. Uno psy-tech che guarda ai periodi più creativi e sperimentali della storia musicale, ma con un occhio cibernetico. Face Breakout è una sporcaccionata quasi irresistibile, laida, organica e sexy, mentre Father Sister Berzerker (complimentoni per i titoli) continua con il medesimo programma psicedelico rivisto, processato e incassato. Il pregio più grande di Ultima II Massage è l'indubbia qualità: tutti i 16 brani, complice l'esigua durata, scorrono che è un piacere e senza percepibili cali. Quando si conclude lascia un tentatore retrogusto da glutammato monosodico, e la tentazione di un nuovo ascolto è tanta, penso non esista un complimento migliore. Se volete approfondire Tobacco partite tranquillamente da qui, provate Ultima II Massage e godetevi il piacere di sentirvi un po' sporchi.

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