Nel medioevo in germania esistevano delle imbarcazioni speciali, le narrenschift, su cui venivano confinati tutti i pazzi o i disgraziati del paese per poi lasciarli andare al largo, senza cibo o acqua, verso morte certa. Il buon vecchio Bosch ci ha regalato un dipinto che illustra, come un'allegoria, questo genere di vascelli fantasma, dove è davvero intrigante e terribile immaginare cosa succedesse.

Bene, "Sadness Will Prevail" potrebbe essere stata una degna colonna sonora di quei viaggi di sola andata verso i ghiacci de nord: una miriade di schegge sonore impazzite rimbazano per i padiglioni uditivi del malcapitato che ascolta... i folli sono finalmente lasciati liberi di starnazzare per il ponte della nave, e il risultato di quieti "field recordings", o "Narren-recordings", è un doppio album dove le strida del neurotico Steve Austin si mixano a rumori di vario genere: dal rumore bianco ed esplosivo stile Merzbow, alle sfuriate chitarristiche quasi doom metal.

La voce è regolarmente filtrata e il modo di urlare di Austin sembra un vomito convuso di bile in faccia a chi ascolta. La batteria compie numeri memorabili, i campionamenti usati non sono mai banali e si sente che in fondo questo non è solo lo sfogo di una mente malata, ma il tentativo di raggiungere il limite, vero, di tolleranza nella musica estrema.

Urla, pezzi di tessuto lacerati, tachicardie agghiaccianti, notti insonni e la salute mentale che se ne va... Quanto di più terribile è ascoltare i microscopici inserti di musica dolce, quasi ambient, che sembra presa da un film di Herzog, per poi ripiombare nela cacofonia... sembra il continuo altalenare tra estasi attiva e abisso infernale tipico della depressione bipolare. Tutti a bordo ad assaggiare l'inferno!

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