Esiste musica la cui catalogazione esula i generi e si va a ficcare di prepotenza tra gli stati d'animo e i momenti.
I Toe vengono dal Giappone e hanno alle spalle qualche ep e un paio di dischi post-rock/math-rock abbastanza trascurabili. Ben suonati, ben arrangiati, ben confezionati, forse anche ben distribuiti per quello che ne so io, ma moderatamente inutili per chiunque certe sonorità non le viva con lo spirito del "mastica e sputa".
A essere onesti per certo pubblico, gente che evidentemente sa guardare lontano, erano già un must.
Non ha molto senso stare a spiegare cosa ci sia in questi quindici minuti, ma suonano bene come sveglia. Chitarre di cristallo e sussurri di ninfa. Percussioni saltellanti che si incastrano su un basso morbido. Sporadici synth.
Se i lavori che lo hanno preceduto, in tutta la loro forma perfetta potevano essere catalogati come superflui, questo dovrebbe essere un passaggio obbligatorio per tutti quelli che lasciano suonare la sveglia tre volte prima di alzarsi.
Più che parlare della musica che c'è dentro lo si può riassumere in una finestra sul mare di giugno alle nove del mattino.
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