Sono consapevole del fatto che molti di voi storceranno il naso di fronte a questa recensione o molto più probabile non la prenderanno nemmeno in considerazione. In Italia come in altri paesi europei i manga sono da sempre visti con diffidenza, considerati merce destinata a pargoli in tenera età o a bambinoni incapaci di avere una vita propria e perennemente attaccati al prossimo. Ma non è cosi!. Un fumetto e una conseguente trasposizione animata non sono altro che forme d'espressione e come tali sono da considerarsi opere d'arte. Certo un libro può stimolare sicuramente molto di più l‘immagginazione rispetto ad un fumetto, ma ciò non sminuisce il valore di quest‘ultimo e l‘estenuante lavoro che vi è intorno. Ma andiamo all ‘opera.

Gto acronimo di Great Teacher Onizuka è un manga di Tohru Fujisawa pubblicato nella seconda metà degli anni novanta sullo Shonen magazine. La trama ruota attorno all‘istrionica figura di Eikichi Onizuka "22 anni, celibe", come egli stesso suole presentarsi a chiunque capiti. Neolaureato all università di infimo livello di Eurasia, cintura nera di karate, ex moto teppista di non trascurabile fama; Eickichi, vergine e con poca dimestichezza con l‘altro sesso, decide un giorno di diventare insegnante, attirato dalla prospettiva di avere rapporti con delle liceali. Ottenuto miracolosamente un posto al rinomato istituto privato Seirin, gli viene affidata la quarta sezione del terzo anno delle medie, nota per essere la più problematica dell‘intera scuola. Da questo punto la storia, attraverso gag a ripetizione ci mostra come il giovane Eickici riuscirà portare dalla sua parte non solo la propria sezione ma anche l‘intera scuola.

Mediante un analisi superficiale si può già notare come GTO si distacchi pesantemente da quasi tutti gli stereotipi dello shonen: non vi sono eroi dai poteri sovraumani ne una netta divisione tra bene e male ne la retorica del guerriero pronto a immolarsi per la salvezza della sua gente. L'eroe in questo contesto è un "pazzo maniaco", un "rifiuto della società" come viene spesso definito dal vicedirettore Hiroshi Uchiyamada, portatore dei valori tradizione del Giappone dell‘epoca industriale; tutti  quanti sono scandalizzati dall‘idea che un tipo come lui faccia l‘insegnante e cercano continuamente e invano di farlo destituire dal suo incarico.

Nonostante il carattere ironico, burlesco e apparentemente demenziale, GTO non è altro che un opera di denuncia nei confronti dell ‘asfissiante e competitiva società giapponese, ed anche un attacco ad un sistema scolastico che mina fortemente al benessere psicofisico dei ragazzi, sottoposti a carichi di lavoro abnormi e costretti a sgomitare tra loro pur di delineare uno spiraglio di luce nel proprio futuro. Onizuka, a prima vista la persona meno adatta per educare dei ragazzi è la voce dell‘incombente bisogno di una rivoluzione di pensiero. Certo, non possiede grandi mezzi culturali, ma attraverso la sua grande esperienza della vita di strada  insegnerà ai ragazzi a non avere una visione superficiale delle cose, degli altri; poiché ognuno di noi è portatore della sua verità e se la società ti considera un pazzo, un rifiuto è essa stessa ad essere nell‘errore.

Dal Manga venne successivamente tratta una serie animata che riscontrò grande successo anche all‘estero. Quest'opera è un po' come una commedia di Plauto, consigliata a chi vuole unire sorriso e riflessione.

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