La storia di Tom Odell è un po' la solita: un ragazzo che ama la musica, che prova a sfondare, che cade e si rialza(ignaro il numero delle volte) e che alla fine -dopo un periodo di servizio ai tavoli- combina qualcosa.
Senza dubbio è molto giovane e manca di esperienza, fattori che pesano molto sulla riuscita del disco, ma ha anche delle potenzialità. Purtroppo queste potenzialità sono decisamente inespresse, almeno in questo lavoro, non so bene se per un problema riguardante il cantante stesso o la produzione.
L'album è assolutamente inoffensivo e mi trovo a concordare con NME (che ha giudicato terribile il lavoro) piuttosto che con i dati relativi alle vendite oppure altre recensioni molto positive.
Direi che a mio giudizio si riescono a salvare solo due brani Another Love e Hold Me, la prima perché, essendo un pezzo orecchiabile, tendente ad un classico britpop, è un buon singolo, e la seconda perché porta un po' di brio in un'atmosfera troppo sofferente.
Evidentemente Another Love piaceva molto anche a Odell, tanto da riempire di canzoni-clone tutto il resto del disco che, dopo questa traccia è una "lunga strada verso il basso", tanto per reinterpretare il titolo.
Esclusi i brani prima citati quelli restanti potrebbero essere un'unica lunga canzone, in cui vengono infilati tutti i possibili immaginabili cliché musicali riguardanti la sofferenza amorosa (i casi della vita hanno voluto che Odell non riuscisse a trovare un attimo di serenità a quanto pare).
Fatto sta che però il disco venda e che Odell stia facendo una miriade di apparizioni in vari programmi televisivi (inclusa la versione italiana di X-Factor, con una commovente scenografia di candele che formavano il suo nome, ho letto).
In poche parole è un album commerciale che piacerà molto agli adolescenti nelle pause tra Lady Gaga e Miley Cirus, così giusto per avere l'impressione di cambiare genere.
Magari per la prossima volta oltre che un singolo avrà l'accortezza di preparare pure un vero album.
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