L'ULTIMO WAITS PRE-TROMBONES

"Heartattack And Vine" uscì nel 1980, ovvero appena due anni dopo lo splendido capolavoro di "Blue Valentine" del 1978. La musica dell'artista è cambiata parecchio dai primi album di inizio anni '70, di stile più composto e puramente cantautoriale, rispetto alle 'spettinate' ed eccentriche tracce che troviamo in questo disco. Però questa non fu una notizia eclatante perchè il tratto di Waits, era già mutato da qualche anno e per l'appunto non si discosta molto dal precedente lavoro ("Blue Valentine").

Si respira infatti la stessa atmosfera metropolitana, sporca, malfamata ma estremamente viva ed emozionante. Un mondo che va avanti ignorato dalla società benestante, dal quale però 'il vecchio Tom' riesce sempre a trovare le sue migliori ispirazioni compositive. Rispetto al sicuramente più riuscito e più ricco "Blue Valentine" qui i pezzi memorabili sono sicuramente inferiori di numero (ed in parte anche di consistenza), ma ci sono eccome. (Solamente) nove tracce.

Alcune energiche e ricchissime di possenti e rudimentali percussioni che ne scandiscono il ritmo (prevalentemente nella prima parte del disco), altre più lente e riflessive, guidate magistralmente dal piano di Tom Waits (prevalentemente nell'ultima parte del disco). Fra quelle del primo gruppo da menzionare la bellissima "'Til The Money Runs Out" e il coinvolgente ed allucinato viaggio nelle viscere sotterranee della città di "Downtown". Fra le seconde invece devo assolutamente citare la bellissima, malinconica e romantica traccia di chiusura "Ruby's Arms" assieme alla mia traccia favorita dell'album: "On The Nickel", una dolce, gentile e soffice musica orchestrale con tanto di archi di accompagnamento, traina la sgraziata, splendida e graffiante voce di Waits, qui più che mai in particolare risalto.

Una manciata di parole a parte merita anche "Mr. Siegal" un bluesettone da quartiere malfamato, scandito da riff di chitarra e dal piano di Waits. Canzoni di questa tipologia verranno composte anche in futuro, con risultati sempre ottimi, sto parlando di "Jin Soaked Boy" proveniente dal leggendario album "Swordfishtrombones" 1983 e della spettacolare "Table Top Joe" dall'album "Alice" 2002. L'appiccicoso ed orecchiabile ritornello di "Jersey Girl" l'ha resa il pezzo più celebre del disco, forse non fra le canzoni più belle dell'album, ma sicuramente quella che ti entra in testa più velocemente.

Dopo questo album (fatta eccezzione per la colonna sonora "One From The Heart"), Waits virerà le sue composizioni verso uno stile sempre più distorto ed irreale, sempre più cupo e maledetto, che sembrò apparentemente allontanarlo dalla realtà, ma che in realtà scavava all'interno della stessa, fino a toccarne le viscere più profonde. Nasceranno così capolavori come "Swordfishtrombones", "Raindogs" ed a seguire tanti altri ancora.

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