Cos'altro aggiungere su quel pazzo illuminato di Waits?
Questa volta si è spogliato di tutto, ha messo in cantina il pianoforte, ha scarnificato le canzoni, ha recuperato vecchi microfoni mono, ha sporcato gli arrangiamenti il più possibile, insomma, il vecchio Tom si è rimboccato le maniche e ha creato dal fango, dal sudore e dalle lacrime un disco che lascerà molti adepti dietro di sé.

"Real Gone" è un disco disperatamente "blues" nel senso più marcio del termine e al tempo stesso oserei dire profondamente "soul", nel senso proprio di anima (nera) che il nostro riesce a mettere in ogni traccia. Un disco innovativo nella sua semplicità (altro che low-fi!) che non mi stanca mai e mi fa dire ad ogni ascolto: Diavolo di un Tom, come diamine farai adesso a superarti?

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