La musica per strumento solo è una forma d'arte di immenso potenziale e la musica classica lo dimostra ampiamente.
I grandi compositori hanno scritto per strumenti singoli gran parte della più bella musica di tutti i tempi. Nella musica popolare, che sia folk, blues o rock, questi tipi di opere coprono invece una nicchia più circoscritta, messe in ombra dal dominio delle canzoni.
Facendo questa osservazione mi viene da pensare quanto siano preziosi gli artisti che producono album strumentali per sola chitarra acustica restando in ambiti di Popular-music. Abituati come siamo al fracasso delle canoniche canzoni, dischi del genere trasmettono una intimità bellissima, un pò come trovarsi di fronte alla nudità archetipica della melodia, un pò come scoprire solo per un momento le radici di un albero.
Tutta questa premessa è per introdurre "The Mistery" (2006), un disco di Tommy Emmanuel, un Paganini moderno della chitarra acustica.
Emmanuel è un virtuoso ormai celebre, la sua fama, partita dalla Australia, sua terra natale, è da tempo estesa a tutto il mondo. E' un riconosciuto maestro del finger-picking. Oltre a questo è anche un compositore capace di incantare con intense melodie folk anche il più duro dei cuori. Grazie al suo dominio della tecnica e al suo talento artistico, nelle sue mani la chitarra, da sola, diventa più eloquente di mille strumenti, mille voci e mille parole.
"The Mystery" è un album molto romantico. La chitarra è una narratrice che ti cattura e ti fa perdere la cognizione del tempo; questo avviene in quasi tutte le tracce, come "Lewis & Clark" o "Footsprints". Da segnalare sono assolutamente "The Digger's Walts", un waltzer toccante ed intenso, "Cowboy's dream" un country ricco di pathos, "That's the spirits", un breve brano arioso e balsamico, e ovviamente la title-track, "The Mystery", una melodia fluida con una strofa in minore che sembra esprimere una sensazione di enigma a cui i momenti melodici in maggiore sembrano dare una rassicurante risposta con poche dolci note.
La parte più ritmata del disco è relegata ai due pezzi introduttivi, il brillante e orecchiabile folk di "Cantina Senese" e "Gameshow Rag - Cannoball Rag" divertente rag-time d'altri tempi in perfetto stile Emmanuel col il suo inconfondibile finger-piking.
"Walls" fa eccezione, è una buona canzone cantata in duetto, ma dove forse manca quella magia che si crea solo con lo strumento singolo.
Molto bella è anche la versione per sola chitarra di un brano di Billy Joel, "And So It Goes", che è anche l'unica cover presente.
Un album di grande valore. Ve lo consiglio.
Giudizio 8,5/10
Carico i commenti... con calma