_In un vacuo terreno, indefinito miscuglio grezzo, non di nota essenza proporzionato, rimosso anche da un evo concetto, coesistono frequenze dove, se da quelle entità prescindessimo, avremmo nulla. Per dar ora melodia maiestatica, scenario divin de lo stigio cammino, inoculiamo paura.

Suoni, non di strofe metriche, aleatori mascheran scopi, che si fanno forzieri immutabili. Superbi bassi fan da tetro contorno, disuniformi accenti dettan, a tal voci sublimi, distribuzioni eccelse. Stringhe, che da magia vibrante, costituiscono armonie. Aria, che è soffio vitale, egemonizza chiunque sfidi.

E per donar immensa sconfinatezza cosciente, vaga su per cupi dedali immaginari, combatti falsi te per formar milite invincibile, tollera quello che è tuo decader. Tenacemente fronteggia duelli per i quali tempeste alimenterai.

Contempla questo “to be”.

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