Assoluta mancanza di flessi lirici e sonori. Undertow mostra come Maynard & Co. siano capaci di trasportare l'ascoltatore in un universo parallelo dove la realtà è interamente soggiogata dalle emozioni, dove i pensieri percorrono strade diverse da quelle usuali. Il disco si presenta come un mezzo per arrivare dove l'animo umano da solo non potrebbe, come il naturale veicolo capace di elevare l'energia vitale oltre il confine delle sue stesse possibilità. Oltre ed ancora oltre. L'intera esistenza non è altro che un tassello di un progetto sotto il quale vivono e convivono le difficoltà più disparate, accomunate però da un unico senso esistenziale: la sofferenza.

Difficile se non impossibile credere che possano esistere musiche e liriche capaci di intereagire allo stesso livello qualitativo della moderna e sanguinante coscienza individuale che soffre. Soffre senza capirne il motivo. Undertow non risulta esserne la cura. Undertow è l'essenza di una catarsi all'inverso che vede, all'orizzonte, non la redenzione ma la completa simbiosi con lo stesso male che ci affligge. Solido e compatto, cupo ed ambiguo, secco ed introspettivo. Porsi al cospetto di tale capacità visionaria allerta le proprie membra all'attraversamento di pulsioni purificatorie che renderanno il vostro corpo maggiormente consapevole del reale e contraddittorio valore a cui la vita, un giorno, rinuncerà. Una spaventosa esplosione avvolgerà tutto questo nel fumo della più tetra esistenza se non lo salverete prima che sia troppo tardi. Vi prego, fatelo.

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