La pubblicazione, da parte di una cantautrice come Tori Amos, di un album natalizio potrebbe essere recepita come un imperdonabile atto di negligenza nei confronti del mercato discografico. Tuttavia, se teniamo conto del cammino artistico della Amos da The Beekeeper in poi, ci accorgiamo di come quest'album rappresenti una vera e propria perla per quanto riguarda la sua produzione degli ultimi anni.

E' vero che Tori Amos propone al pubblico un album natalizio, ma sarebbe più preciso dire invernale. Durante l'ascolto si respira infatti un'atmosfera che va ben oltre le zuccherose pubblicità natalizia della Coca Cola, un'atmosfera fredda e cristallina che ricorda le suggestioni pagane di Yule, condita con quell'intimismo tipico di quest'artista, che non ha mai mancato di porre se stessa e il suo mondo interiore al centro delle sue canzoni.

Se ci accostiamo alle canzoni, notiamo come il materiale sia composito e variegato. Tori Amos ha selezionato 7 canzoni tradizionali, aggiungendovi 5 brani inediti. Le 7 covers, attinte dalla tradizione angloamericana, tuttavia, sono state notevolmente rimaneggiate a livello di arrangiamenti e di melodie, tanto da perdere la stucchevolezza tipica di questo genere di canzoni. Già dalla prima traccia, "What Child, Nowell", possiamo accorgerci del graditissimo ritorno del pianoforte come strumento di primo piano, che la Amos aveva un po' messo in disparte ultimamente in favore di arrangiamenti affidati perlopiù a chitarre elettriche e tastiere. Notiamo inoltre l'uso accorto degli strumenti da orchestra, soprattutto dei violini, ma anche degli ottoni e dei fiati come nel brano "Candle: Coventry Carol", senza dimenticare il ritorno della spinetta, dimenticata dai tempi di Boys for Pele. 

Possiamo poi notare brani più ariosi e vivaci, come "Star of Wonder", canzone sorretta da ottimi archi, e "Holly, Ivy, and Rose", persino ritmati come "Harps of Gold". "Jeanette, Isabella" sembra invece richiamare il periodo dorato dell'infanzia, con il suo pianoforte cristallino, nonché i momenti migliori di The Beekeeper, mentre "Emmanuel" colpisce per l'atmosfera raccolta e devota che esprime. 

Passando agli inediti, possiamo notare come si fondano perfettamente con le canzoni tradizionali, accomunati dalle medesime scelte in ambito melodico e di arrangiamenti. Particolarmente curioso è il singolo di lancio, "A Silent Night with You", una canzone d'amore della Amos alla vecchia maniera, quasi tutta pianoforte e voce, che cita qua e là i versi delle canzoni natalizie più famose. "Snow Angel" è invece una canzone di stampo più melodico, dall'andamento fluido e sognante, mentre "Pink and Glitter" colpisce per l'inedito sapore swing, genere quasi mai sfiorato dalla Amos, e per il testo dalle sfumature adolescenziali. L'album si conclude infine con gli ultimi 2 inediti, probabilmente i brani migliori. "Winter's Carol", per l'uso travolgente del pianoforte, ricorda i fasti di Under the Pink, e incanta in virtù dell'uso della voce, scintillante e fatata come non accadeva da molto tempo. Una canzone dal sapore fortemente paganeggiante, che profuma di boschi innevati e di chiari di luna e che conduce al brano conclusivo, "Our New Year", malinconico brindisi al nuovo anno e omaggio al fratello della Amos, deceduto alcuni anni fa e al quale aveva già dedicato una canzone, "Toast".

Vorrei spendere qualche parola anche riguardo la confezione. A parte la copertina che eccede in computer grafica, le fotografie che illustrano il libretto riprendono le sfumature paganeggianti che ho già citato, mostrandoci una Tori Amos/Regina delle Nevi che pare uscire direttamente dalle fiabe, mentre i testi sono suddivisi in quattro sezioni, ognuna dedicata a un elemento naturale. 

Per concludere, rinnovo la mia sorpresa per un album di qualità davvero eccelsa, che risolleva notevolmente il sentiero artistico della Amos degli ultimi anni. Un album che tuttavia rischia di essere snobbato in quanto natalizio, per quanto Tori si sia avvicinata a questo giorno apportandovi tutta l'originalità di cui era capace, dimostrando ai suoi fan come i primi, gloriosi anni della sua carriera non sono stati assolutamente dimenticati. 

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