Finalmente un vero disco death metal!

Dopo gli ultimi deludenti lavori con i 'Six Feet Under' Chris Barnes ha finalmente deciso che forse era maglio prendersi una pausa riflessiva e approfittarne per suonare con i Torture Killer.

Nonostante siano un gruppo ancora poco conosciuto (l'idea era partita come un side-project dei Barnes) il disco è un vero capolavoro: 10 tracce di puro death americano sullo stile dei 'Six Feet Under' dei tempi migliori con le 2 chitarre che macinano alla perfezione riff su riff, il basso che fornisce un accompagnamento perfetto, la batteria non molto veloce ma con una tecnica eccellente e la voce di Barnes che sembra venire dalla gola di un morto da lungo tempo.

Un disco che vale tutto il suo prezzo e che servirà da calmante a coloro che non si sono sentiti appagati dalle ultime uscite dei SFU e che attendono un loro (speriamo) miglior rientro con un nuovo CD. Nel frattempo questo album rappresenta il primo passo di una band che probabilmente diventerà una delle migliori nel panorama death metal mondiale.

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