Nasce sotto il segno dei gemelli questo lavoro di Tosca che altri non è che il nome del progetto dietro al quale si nascondono i due grandi amiconi Krukki Richard Dorfmeister & Rupert Hubert. Dicevo, cd che come gli appartenenti al segno dei gemelli è croce e delizia allo stesso tempo.... un pò come il tempo appunto, atmosferico, a volte bello e a volte brutto.

"J.A.C." è un acronimo che stà per Joshua, Arthur e Conrad. Chi sono costoro direte voi ? Questi tre nomi sono i figli dei due Djs sopracitati che diventati oramai Padri sfornano un lavoro curato, elegante anche dal punto di vista del packaging e molto godibile come gran parte delle produzioni targate Tosca. Ahimè però il disco se da una parte ne guadagna in freschezza e musicalità grazie anche all'uso di musica "vera" ed autentica, grazie alle apparizioni di personaggi più o meno noti e soprattutto grazie alle bellissime melodie ora funky, ora jazzy e bluesy create dal duo; dall'altra ne perde in qualità totale ed emozionale. Siamo di fronte ad un buon disco chill-out con sonorità varie, differenti e ricercate ma per chi scrive, carente di personalità e che alla fine fà risultare tutto il lavoro come godibile ma non imperdibile.

Tosca sembra allontanarsi, se volontariamente o meno non è dato sapere, dal genere-calderone che li vede come uno dei grandi protagonisti lasciando aperte porte e territori esplorati con maggior successo e freschezza ad esempio da Thievery Corporation (si pensi a The Cosmic Game). Il problema di questo album, se di problema si può parlare, risiede nel fatto che dopo un paio di ascolti se ne perde traccia quasi subito senza lasciarti in testa quelle belle melodie a cui anche K&D ci avevano abituato. Un lavoro che come una fotografia in bianco e nero presenta luci ed ombre. Si parte subito molto bene con "Rondò Acapricio" che vede farla da padrone un bel basso a metà tra funky anni '70 e dance '80. Si continua ancora meglio con "Heidi Bruehl" dalle atmosfere jazz nelle quali si inserisce a meraviglia la voce della cantante. "Pyjama" è un altro bel pezzo come il seguente "The big Sleep".

In definitiva un buonissimo e riuscito disco, ma che non raggiunge le vette, si assesta sul 3,5 secondo me ma siccome sul valore del duo non c'è dubbio (ed io sono buono) diventa un 4. Potete anche non averlo se vi piace il genere, se però volete cmq un buon disco... go for it e poi i due sono padri e si sà che i figli costano...

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