Quella sera c’era da conquistare una donna.

Era estate, la serata era calda e il lago a due passi rimaneva l’ultimo dei nostri pensieri. La compagnia lanciava sassi nell’acqua scura e fumava e beveva birra e rumoreggiava. Noi, in auto, cercavamo l’intimità ma c’era da rompere quel sottile velo d’imbarazzo. In tante occasioni la musica mi era già venuta in soccorso. Non avevo la sterminata scelta di un supporto digitale odierno ma una scarica di cd masterizzati ben risposti nella plasticosa custodia porta-cd presa in chissà quale mercato. Serviva un album crepuscolare tendente al notturno che si facesse apprezzare al primo ascolto, musica ambientale che togliesse spazio al silenzio, avvolgente e rilassante. Dico la verità, ci sarebbero bastati anche degli stupidi grilli di campagna ma con in mano Suzuki (pubblicato nel 2000) avrei battuto pure una scala reale di full di poker d’assi.

Pochi tocchi di piano, qualche sussurro femminile e via nel flusso ritmico down-tempo marchio di fabbrica del duo austriaco. Richard Dorfmeister e Rupert Huber furono due discrete presenze in un’ora ininterrotta di variazioni dub, di loop emotivi sintetici, di tastiere eteree e bassi profondi, di movimenti neuronali più che articolari. Più che le nostre gambe erano le nostre lingue a seguire e a tenere il ritmo, erano le nostre mani a dare i beat dolci e caldi al momento giusto. I Tosca continuavano a lasciare gemiti a mezz’aria che prontamente pensavamo noi a raccoglierli desiderosi del passo successivo.

Il Maestro Suzuki ci stava portando allo zen (non sono accettate battute sul quartiere di Palermo, mi raccomando), il tempo e il luogo erano oramai concetti superati, gli accenni di chitarra liberavano la mente da ogni forma concreta, la mia Golf era una bolla sospesa carica di erotismo. Tutto sfumó come in un sogno, non ricordo come finì la serata ma mi è ben chiaro dove siamo finiti oggi noi due: in un letto prima di addormentarci e sempre in quel letto appena svegli.

Lo riascolto spesso il capolavoro dei Tosca, sempre con immutato grandissimo godimento. Vado ancora alla ricerca di quell’estasi musicale, di quell’ipnosi elettronica pronta a trasportarmi ovunque. Oggi non c’è più nessuna donna da conquistare, il predatore è tranquillamente a riposo consapevole che la sua arma di coinvolgimento di massa è sempre a portata di un click.

Provatela, potrebbe fare più danni di una banale pastigliozza blu. Godetene tutti....

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