Bobby Kimball (voce)
Steve Lukather (chitarra e voce)
Mike Porcaro (basso)
David Paich (tastiere e voce)
Simon Philips (batteria)
1) Caught In The Balance; 2) Tale Of A Man; 3) Rosanna... goes into 4; 4) Luke Solo; 5) Jake To The Bone; 6) Simon Solo; 7) Dave's Gone Skiing; 8) Out Of Love; 9) Mama; 10) You Are The Flower; 11) The Road Goes On; 12) Better World; 13) Girl Goodbye; 14) David Solo; 15) White Sister; 16) I Will Remember (Bonus Track); 17) Hold The Line (Bonus Track); 18) I Won't Hold You Back (Bonus Track).
I Toto sono nel periodo meno celebrato della loro trentennale carriera, con album bellissimi ma meno originali e celebrati dei precedenti, come "Tambu" e "Mindfields", che dopo anni un pò bui risollevano alla grande la reputazione dei cinque, con l'album che segna il ritorno in formazione del cantante Bobby Kimball, vocal storico della band, che porta nuova linfa vitale nelle composizioni del gruppo e accresce lo spettacolo nelle esibizioni live, dividendo il ruolo di frontman con Steve Lukather. Dopo aver ottenuto, con "Mindfields", due nomination ai Grammy Award, la band di Los Angeles pubblica questo live, a voler consolidare l'idea di grandezza che le nuove generazioni stanno costruendo attorno al gruppo dopo il successo di Mindfields, e proprio per questo chiamano il nuovo disco dal vivo "Livefields".
Si tratta in pratica di un'opera omnia, con una scaletta che ricopre l'intera carriera del gruppo, dagli esordi di "Toto" ai successi più recenti, con un Bobby Kimball che appare rinato, con giochi da istrione, voce rigenerata e la sua incredibile abilità di frontman. Le esecuzioni del gruppo sono perfette, con Lukather e Paich che dimostrano una cordinazione perfetta, con Lukather che esegue assoli commoventi (quello senza accompagnamento è da mettere i brividi!!!) e Paich che si dimostra capace di raffinati virtuosismi e dimostra uno straordinario gusto e un'impeccabile tecnica nel proprio assolo, che con una mossa di genio collega a "White Sister". La sezione ritmica vede Mike Porcaro inchinarsi ad accompagnare Simon Philips, che con le sue magie stupisce tutti, rivelando una tecnica sovrumana, un gusto eccezzionale e una doppia cassa da urlo in alcuni passaggi!!!! La scaletta vede l'apertura di "Caught In The Balance", uno dei pezzi migliori dell'ultimo album, per proseguire con la virtuosistica "Tale Of A Man", che fa da apripista all'immortale Rosanna, che i cinque rendono perfetta e più incisiva dell'originale, dandole un taglio più rock. Proprio "Rosanna" introduce lo strabiliante assolo di chitarra di Steve Lukather, che si conferma di diritto uno dei guitar hero più amati della storia, con uno stile unico ed inimitabile.
Alla cinque prende posto "Jack To The Bone", che in "Kingdom Of Desire" è l'ultimo pezzo in cui si possa apprezzare Jeff Porcaro: una favolosa cavalcata strumentale, in cui Lukather, Paich e Philips si dimostrano tre dei del proprio strumento, autori di virtuosismi straordinari se non impossibili, Philips in particolare, che fa seguire un bellissimo assolo di batteria, seguito a sua volta dalla strumentale "Dave's Gone Skiing". Subito dopo seguono la versione acustica di "Out Of Love", la storica "Mama" e "You Are The Flower", presa dal disco d'esordio della band, che ritorna in pista alla numero 13 con "Girl Goodbye", che segue a "The Road Goes On" e "Better World". A questo punto David Paich ci regala un commovente assolo di tastiere, con melodie incantate e virtuosismi in gran stile, sempre azzeccatissimi, che introduce una straordinaria versione di "White Sister", dalle profonde venature hard rock, che è completa di tutto: inizia con le sfrenate urla del grande Bobby Kimball per proseguire tra le melodie di Paich, un grande assolo di Lukather e un'infuocata sezione ritmica, con Simon Philips a farla da padrone, in un disco che lo consacra in maniera definitiva tra i migliori batteristi del panorama mondiale, e che toglie qualunque dubbio a chi non lo riteneva all'altezza di sostituire Jeff Porcaro.
La versione CD si arrichisce di tre tracce bonus: "I Will Remember", la straordinaria "Hold The Line" e la commovente "I Won't Hold You Back". Se tutti i live fossero così credo che potrei anche smettere di ascoltare i dischi in studio: alcun tracce sono commoventi, soprattutto pensando che da qui in poi il gruppo non scenderà mai di livello, ritornando poi con un album di cover, due live e il disco in studio "Falling To Between", che arricchirà il loro stile con elementi pescati da progressive rock e i suoni di Lukather divenuti quasi metal.
Insomma, un disco che presenta alla perfezione una grande band quale i Toto, in fondo, non hanno mai smesso di essere...
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