Una melodia fumosa seguita a ruota da un basso 808 distorto e da una batteria potente apre il nuovo album di Jacques Webster, in arte Travis Scott. È l'inizio tanto atteso di un lavoro mastodontico iniziato nel 2016 e visto da tutti come un evento indimenticabile: un'attesa spasmodica di 2 anni, dovuta probabilmente all'incredibile curriculum di lavori fatti da Scott negli anni passati (Owl pharaoh e Rodeo su tutti).
Ma facciamo un passo indietro: era il 2005 e a Houston, Texas, il popolare parco divertimenti "Six Flag Astroworld" venne chiuso e successivamente demolito per lasciare spazio a nuove zone abitate. Il parco era un must per la generazione di Travis e la sua chiusura fu come un passaggio dalla giovinezza spensierata all'età adulta. In un intervista infatti parla della scelta non casuale del nome: "suonerà come un parco di divertimenti tolto alla gente".
Ebbene, la promessa è stata mantenuta: l'album nell'insieme delle sue 17 tracce è strutturato come un parco a tema, un viaggio musicale psichedelico pieno di sorprese, una su tutte l'incredibile quantità di artisti coinvolti nell'album e non rivelati nei titoli come featuring, e per questo spiazzanti ad un primo ascolto: Frank Ocean, Drake, The Weeknd, James Blake, Tame Impala, Stevie Wonder e tanti, tanti altri conosciuti o meno, hanno contribuito all'album. Alcuni di questi featuring vengono utilizzati in modo inusuale (kid cudi, pharrell, sheck Wes etc.. in sottofondo contribuiscono ai vocals, Stevie Wonder invece suona l'armonica in "stop trying to be God" ) altri contribuiscono a creare il mood del pezzo (per esempio i Tame Impala producono la canzone più lontana dai canoni di Travis o Thundercat che dà il suo tocco personale alla base di Astrothunder) per non parlare poi del numero di producer che ha lavorato al variegato tappeto musicale, uno su tutti quel Mike Dean che ha definito il suono di "My Beautiful Dark Twisted Fantasy" del 2010.
Da questo gruppo di musicisti viene fuori un concentrato di musica Urban attuale, una trap music spaziale e acida; "Stargazing" porta direttamente nello spazio per poi spiazzare con un cambio di beat improvviso, così come "sicko mode". Prevale il mood sognante, da segnalare in particolare "stop trying to be God", highlight dell'album; più inaspettato l'outro "coffe bean" su un beat che rimodella i suoni degli anni '90 che chiude in bellezza un album pazzesco.
Un' altra peculiarità sono i numerosi omaggi alla scena rap di Houston che vanta(va) una leggenda vivente come Dj Screw a cui è dedicata una canzone: l'influenza del suo stile Chopped 'n Screwed è costante nei lavori di Scott che da sempre unisce tutti i suoi artisti preferiti per creare qualcosa di unico, inclusi Kid Cudi e ovviamente il kanye west di 808s & heartbreak, soprattutto per l' innovativo utilizzo dell'autotune non più come correttore ma come strumento per esprimere al meglio le emozioni rendendo la voce di fatto uno strumento musicale che si aggrega perfettamente con la base.
Astroworld è un viaggio, un capolavoro di suoni e melodie che trasportano l'ascoltatore in un'altra dimensione. Si è dovuto aspettare molto tempo per ascoltarlo, ma ne è valsa la pena. Per ora è il migliore disco dell'anno e uno dei progetti più completi e interessanti degli ultimi tempi.
Voto: 9.5\10
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