Non so esattamente se ai Tre Allegri Ragazzi Morti manchi il pollice opponibile allo stesso modo degli ominidi trogloditi che sono rappresentati dalle loro maschere (ndr è però probabile che sia così), certo è che gli manca quel minimo di acume creativo per poter sfuggire all'etichetta di band un po' tanto meh. Davide Toffolo può anche vesitirsi come gli pare, può mettersi anche il suo costume con piume di avvoltoio malato e storpio, ma la "teatralità" (o la presunta tale) che precede i TARM di certo non può rendere accattivante il loro pop piatto e stereotipato.

Questo album è tipo l'equivalente della trasmissione di Gramellini quando la parola della settimana è "vita". D'altra parte, qualche anno prima i raga morti avevano deviato una già compromessa generazione di giovani marmotte con "la vita lontana da ogni clichè / cercala, è dentro di te" e tutta la retorica del "mai come voi", perchè "siamo ragazzi diversi/persi". Ragazzi diversi 'sta minchia: non c'è nulla di più omologato della fanbase dei TARM, e dei TARM stessi, tutti rivoluzionari quando fa figo, interpreti di una pseudo-fuga dalla realtà tramite un pop sentimentale abbastanza stomachevole chè tanto "la canzone d'amore è un atto politico", vero? No, sbagliato. Tutto sbagliato. Alla base, proprio. E la palafitta costruita un po' di merda crolla, e gli australopitechi cadono in acqua. Il pollice opponibile resta un sogno.

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