Ecco a voi il gruppo più anomalo di casa Solid State Records: i Trenches.

Vi piace il metal? Lo sludge? Il post rock? L'hardcore? Le atmosfere ambient? Se la risposta è "Cavolo, si!" allora questo "The Tide Will Swallow Us Whole" sarà manna dal cielo per voi. Siamo in pieno stile Hydra Head e Neurot, non ci giro attorno: è un capolavoro. Devo dire che gli ultimi lavori di Pelican e Red Sparowes (rispettivamente "What We All Come To Need" e "The Fear Is Excruciating, But Therein Lies The Answer") mi avevano ammosciato parecchio; poi se consideriamo che gli Isis sono belli che andati, i Cult Of Luna più morti che vivi, i Neurosis che hanno fermato l'attività live, e tutti quei side project che lasciano più o meno indifferenti (vedi Old Man Gloom e Zozobra, ma la lista sarebbe molto lunga), questi Trenches potrebbero essere i salvatori di un'intera scena. Tale disco è il loro esordio discografico, uscito nel 2008 in sordina e passato (inspiegabilmente) inosservato.

Odio la track-by-track ma mai come in questo caso sarebbe utile: ogni pezzo è un mondo a se stante, non ci sono riempitivi. Può sembrare un ossimoro ma è incredibilmente compatto nella sua eterogeneità, è un lavoro che attraversa tutti gli spettri del genere non cadendo però nello stereotipo (cosa che fanno per esempio i Pelican con il loro ultimo disco). Se ve lo dovete scaricare per ascoltarlo una volta e via, risparmiatevelo, perché non vi rimarrà niente del disco. Solo ascolto dopo ascolto con il suo cedere marcato questo lavoro si infilerà sotto la vostra pelle per non lasciarvi più. Però non voglio equivocare. Ho menzionato prima le atmosfere Ambient. Ecco, non sono atmosfere tipo Sigur Ròs, qui non c'è tempo per rilassarsi. I Trenches non sono quel tipo di band. Per farvi capire, vorrei introdurvi Jimmy Ryan. Chi è? Beh, è il fondatore di codesto gruppo, quindi cantante, quindi ex cantante degli Haste The Day (periodo 2001-2005 però).

Se pensate che Aaron Turner abbia la voce più insopportabile di tutto il panorama post metal, beh, state pronti a ricredervi; se pensate che le voci di Scott Kelly e di Steve Von Till siano le più devastanti, beh, anche qui state pronti a ricredervi. Il nostro Jimmy, manco fosse Chuck Schuldiner, pensa di cantare in una band death metal sfoderando lo screaming più violento e lancinante che io abbia mai sentito, portando la musica dei Trenches ad un livello di tensione molto più alto (che sfocia quasi nel ridicolo, se consideriamo i canoni del genere). Viene voglia di sparare la sua bella vocina al massimo con un bel Mesa Boogie in faccia al proprio capo ufficio rompicoglioni, o almeno è quello che penso io ascoltando "Pathways" (una delle tante perle dell'album, ascoltatela anche voi QUI! ). "The Tide Will Swallow Us Whole" ha la violenza e l'urgenza necessaria da scuotere le fondamenta dell'intera scena (che a dir la verità, in questi anni vive abbastanza di rendita dal passato) con una produzione moderna ma MAI invasiva. Ultima cosa, che più che altro è una raccomandazione: se non lo suonate a volume 'fusione casse' sto disco, godete solo a metà!

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