Recensisco un'altra puntata (anzi, due) del celeberrimo South Park. Il motivo della riproposizione di Cartman & Company è da ricercare nell'eccezionalità di questi due episodi (Cartoon Wars, I e II Parte) che, sotto l'egida del capolavoro di Parker & Stone, inseriscono e concentrano altri due famosissimi e contestatissimi cartoons: Griffin e Simpsons.
Tre serie d'animazione, simili per grafica (Griffin e Simpsons) e per l'attuazione del politicamente scorretto, tuttavia eterogenei nelle tecniche dissacratorie e demistificatorie. Se i Simpsons nei loro episodi intendono costruire intricate trame che da un singolo evento pervengono a situazioni totalmente rovesciate - precipitanti spesso nell'introspezione psicoanalitica dei personaggi - i Griffin ci aggiungono il loro cavallo di battaglia, ossia gli irrazionali flashbacks (umorismo definito in South Park "battute messe a caso"), all'interno dei quali il capofamiglia Peter viene a contatto con i più disparati simboli (e stereotipi) dell'attualità, nonché inserito nei fatti storici e politici meglio ridicolizzabili (Peter Griffin: "Come quando io..."). Tutto questo è direttamente proporzionale al livello di stupidità e ignoranza espressi dal diffuso vuoto sociale americano.
Le due puntate, notevoli dal punto di vista etico, morale, politico e sociale, parodiano distopicamente tematiche quali libertà di parola, tolleranza e diritto laico all'espressione, raffrontati al fondamentalismo islamico, spesso censore. Nella prima parte, South Park è terribilmente spaventata dalla imminente messa in rete di un episodio dei Griffin recante l'immagine del profeta Maometto. Con riferimento al (reale) scandalo danese delle vignette di Mohammed (l'Islam proibisce la raffigurazione del Profeta), gli estremisti minacciano provvedimenti urgenti nel caso in cui esso sia rappresentato visivamente. Tuttavia, la Fox censura l'immagine e le acque si placano fino a che viene annunciato un secondo episodio dello stesso cartoon con la figura di Maometto, stavolta non celata; tornano, perciò, i fondamentalisti con un nuovo messaggio video a minacciare con "rappresaglie di massa". Mentre gli abitanti di South Park decidono, su consiglio di un professore, di infilare sottoterra la loro testa, al fine di non vedere né sentire la puntata galeotta e, pertanto, di soddisfare le intimidazioni musulmane, Cartman e Kyle si mettono in viaggio per Los Angeles per bloccare l'episodio. Kyle è, tuttavia, incerto: devoto alla scienza ed all'universale libertà di espressione, si lascia convincere a tale gesto solo dopo un terribile incubo. Ben presto scopre, comunque, i reali intenti di Cartman: egli non è interessato a difendere l'etica della religione islamica, vuole eliminare l'intero palinsesto dei Griffin solamente perché avverso al programma, mostrando di nuovo il suo innato egoismo ed egocentrismo. Kyle tenta di bloccare l'amico-nemico, ma viene dirottato fuoristrada da Eric che prosegue la sua corsa verso Los Angeles in bicicletta.
La seconda parte vede Cartman raggiungere gli Studios e conoscere Bart Simpson, anti-Griffin pure lui (palese riferimento al reale contrasto Simpsons - Griffin). Fingendosi figlio infermo di uno sceneggiatore danese, vittima di un attentato kamikaze islamico, Eric riesce a toccare il cuore del Presidente del network, il quale lo autorizza a discutere con gli sceneggiatori del cartoon (detentori di un potere addirittura superiore a Bush): essi risultano essere dei lamantini immersi in un grande acquario nel quale vi sono tante "sfere - idea" recanti ognuna un nome. Combinandole assieme attraverso uno strano meccanismo, i cetacei (immuni alle minacce terroristiche)"scrivono" la futura trama dei Griffin; se ad essi viene tolta anche una sola sfera, smettono immediatamente di "lavorare". Giunge anche Kylie a Los Angeles, ma viene catturato e ingabbiato da Bart, alleato di Cartman: quest'ultimo estrae segretamente una sfera dalla vasca dei lamantini che subito interrompono il loro lavoro. Adirato, il presidente della Fox decide di cancellare definitivamente il noto episodio. Intanto, Kyle si libera e dopo una lotta con Cartman (che viene temporaneamente messo k.o. da Bart Simpson, convinto dal bambino ebreo a cambiare posizione), perviene davanti al Presidente: egli, di fronte a due bambini aventi idee diverse, è incerto se confermare o meno la cancellazione dell'episodio; ciononostante viene convinto dal saggio Kyle a trasmetterlo. Mohammed compare (Comedy Central, attraverso una frase in sovra impressione, blocca l'immagine) e arriva puntuale la vendetta dell'Islam: un video dove gente americana (Bush, Tom Cruise) e Gesù Cristo defecano sulla bandiera a stelle e strisce.
Fortemente patriottico - come altri episodi di South Park post 11 Settembre 2001 -, Cartoon Wars (I e II parte) esprime appieno la concezione occidentale/liberale del diritto di espressione: ognuno è libero di palesare la sua cultura e mai dovrà venire meno questo grande fondamento etico. Se Kyle investe l'occidentale liberal-democratico (almeno in apparenza), Cartman è il neo-Hitler, autoritario, censore e spira mortale delle libertà propugnate dal Primo Emendamento (ignorato, tuttavia, nel cartoon dai giornalisti che interrogano Bush circa la sua impotenza di fronte agli sceneggiatori dei Griffin). Forte è la critica alla censura ed al fondamentalismo paralizzante: l'attualissimo esempio dell'Islam mostra le velleità negative dovute al soffocamento della coscienza e dell'intelletto, da sviluppare e da esaltare in qualsiasi frangente.
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