Dalla gelida Svezia i Tribal Ink ci portano un pò di sana aria...consumata.
Prima però un piccolo flashback; Aprile 2007, l'attesissimo ritorno dei Linkin Park sfocia in un sano, ma poco legale download peer-to-peer su diversi programmi di condivisione e ricercando l'ultima fatica della band californiana "Minutes To Midnight", ci si imbatte in un falso, un pacchetto ben confezionato di pezzi Nu Metal di secondo piano. Esce il CD e ci si accorge subito della bufala girata sul web. A distanza di mesi, mi viene voglia di investigare, scovo chi erano i falsi L. Park di "What I've Done", ecco beccati i Tribal Ink, il pezzo si chiama in realtà "Refugee".
Questo errore (non so quanto casuale) non ha fatto altro che lanciare i Tribal Ink soprattutto nel paese nativo, la band da subito ringrazia sul myspace colui che tanto li ha voluti bene creando l'incomprensione.
Passando all'ascolto dell'album "Surrounded By Freaks", da subito si notano le nette influenze Nu Metal made in USA, infatti pezzi come "To My Face" e "Don't You Push Me" rimandano tantissimo a Limp Bizkit ed ai primi Linkin Park. Eccoci arrivare a "Refugee", la finta "What I've Done", anche qui massiccia presenza rapcore, il leader Funky Dan sembra cavarsela discretamente sia nel 'reppaggio', sia nel ritornello che, come per ogni band Nu Metal/Rapcore moderna che si rispetti, risulta da subito molto orechiabile. Dopo le buone "I'm Free" e "Pick Me Up", bisogna ammettere che non tutto va bene, non solo rose e fiori per il quartetto nordico, da notare infatti come la presenza elettronica risulta molte volte invadente e confusionaria, "California Love" e "I'm A Liar (Believe Me)", e da un buon inizio, si scema in un ibrido Papa Roach/Beastie Boys nel finale.
Concludo dicendo che senza la pubblicità occulta data loro dal magico e falso mondo di Internet, avrebbero il 50 % di fan in meno, "Surrounded By Freaks" comunque esce a testa alta dal mio giudizio, ma se provate ad ascoltarlo, dopo 6-7 ascolti potrebbe sapere di vecchio e di finto, la gelida Svezia può offrire senz'altro qualcosa di più pulito e genuino.
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