I Tristania, insieme ai Theatre of Tragedy, sono stati il gruppo più importante del “Beauty and the Beast” metal: ovvero Gothic arricchito da una voce angelica femminile (nei Tristania Vibeke Stene) e da un infernale growl maschile (Morten Veland).
I Tristania ,almeno nei primi lavori, riescono ad unire gothic, orchestrazioni, cori, black e death con ottimi risultati. Beyond the veil è il loro secondo album e a mio parere il migliore della loro discografia ed è composto da 10 pezzi che durano in media più di 6 minuti.
Incisiva e diretta la titletrack, grazie all’uso di bellissimi inserti di violino, “Aphelion” è un pezzo molto oscuro e infernale , “A sequel of decady” è il pezzo più dolce e melodico, corredato da celestiali cori, “Opus relinque” è uno dei pezzi migliori del lotto: vari cambi di tempo e di pesantezza, con un ottima contrapposizione fra le due voci e orchestrazioni d’archi, è arricchito da alcune parti di tastiera, “ Lethean River”, un altro meraviglioso pezzo, si apre con la voce armoniosa di un bambino e continua con l’alternarsi di momenti pesanti ad altri leggeri. Bellissima la chiusura ad opera delle tastiere, “Of Ruins And a Red Nightfall” è un pezzo che passa decisamente inosservato (una delle pecche del disco), “Symbelmyne” è un pezzo molto oscuro dove suona solo la tastiera, “Angina” è un altro piccolo capolavoro, tra orchestrazioni, tastiere, cori gotici, pesantezza black e doppie voci: stupendo, "Heretique” è un pezzo pesante dalle atmosfere quasi futuriste, dove canta solo la voce maschile. Il cd si chiude con “Dementia”, un pezzo quasi natalizio.
Insomma il mio giudizio è positivissimo, soprattutto grazie alle decadenti e oscure atmosfere che questo cd sa regalare. Consigliato a tutti.
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