Senza preamboli: "Manic Frustration" è uno degli album più groovy ed intensi degli anni novanta.

Un'intensa colata di hard rock venata di un acido doom sabbathiano, coinvolgente, melodico al punto giusto (e qui si fanno sentire alcune reminiscenze dei Beatles più psicadelici), sorretto da una illuminante prestazione del duo Bruce Franklin/Rick Wartell alle asce, senza dimenticare l'ugola al vetriolo (memore della migliore tradizione hard anni '70, vedasi Plant e Coverdale  del singer Eric Wagner (anche autore di tutte le lyrics), vero marchio di fabbrica dei Trouble.

L'album in oggetto di recensione, pubblicato nel 1992 per la Def  American e prodotto da quel freak hippie al secolo conosciuto con il nome di Rick Rubin (Danzig, Slayer, etc..), rappresenta sicuramente il picco più alto di vendite commerciali dei Trouble, con oltre 200 mila copie vendute worldwide (che possono sembrare assai poche, tenete presente però che in quel anno il grunge monopolizzò completamente le attenzioni musicali di una vastissima audience già dedita all'ascolto di sonorità hard) ed anche, a mio modesto avviso, il lavoro più completo e variegato mai prodotto dal combo di Chicago, Illinois.

Le primordiali influenze doom (vi prego, che non vi vengano in mente gruppi come Candlemass et simila perché le similitudini sono pressoché nulle) di chiara matrice sabbathiane, sempre molto presenti e riconoscibili, si vanno stemperando in un gusto chiaramente più blues hard rock oriented ( leggasi Led Zeppelin su tutti, soprattutto nella magnifica "Memory's Garden" ) che a tratti sfocia nel country come nella prima delle due balland presenti, la pulita "Rain".

A fare da contro altare a queste recenti tendenze ci pensano brani torridi, possenti, dal riffing davvero accattivante, insomma delle classiche headbangin' songs, quali il trittico iniziale composto dall'opener "Come Touch The Sky" (sfido chiunque a non cantarne il refrain una volta ascoltato), dalla oltremodo catchy e settantiana "Scuse Me" e dalla  mostruosa "The Sleeper", 3.14 minuti di devastazione cervicale rincorrendo l'inusitato sciorinamento bluesy che caratterizza i riffs portanti del brano.

A questo si aggiunge, come già citato in precedenza, un tono decisamente psicadelico non solo nel songwriting (presente in song come la conclusiva e beatlesiana "Breathe" ), ma anche nelle lyrics (ad esempio "Hello Strawberry Skies" e "Mr. White" ) che risentono di un melanconico revival delle ideologie del movimento hippie, quindi peace and love ma anche droghe ed allucinazioni ad esse correlate, con tanto di descrizione ed effetti collaterali. Da notare che questa è una soluzione abbastanza anomala adottata dal già menzionato singer autore dei testi, dedito più a tematiche religiose di stampo cristiano ortodosse e puritane, tanto che nel primo periodo della loro carriera i Trouble vennero etichettate un po' superficialmente come "White Metal". (Per maggiori informazioni leggasi la notevole recensione dell'ottimo Bartleboom dell'album "Psalm 9").

Per meglio far comprendere all'eventuale fruitore di questa recensione la portata storica di questo "Manic frustration", basta ricordare un interessante aneddoto: dopo l'uscita e il successo planetario dei Metallica del black album, i Four Horseman, in cerca di ispirazione per quello che diverrà il mediocre "Load" (mediocre a mio umile avviso, s'intende ), s'imbatterono nei nostri grazie ad una serie di gigs nelle quali, stupefatti dai suoni ruvidi ed espressivi dei nostri Trouble, addirittura si fecero spiegare il settings degli ampli per ottenere quel suono così unico. 

A tal proposito, dal punto di vista prettamente tecnico, ci troviamo di fronte a sonorità inequivocabilmente gibsoniane, arricchite con l'uso di cry baby e wha wha a profusione ad ogni fraseggio sottolineabile. La registrazione è decisamente cristallina e ricca di medi senza però essere super prodotta o eccessivamente edulcorata, salvaguardando di fatto il lato più sincero e diretto della band.

In definitiva un album che consiglio vivamente tutti gli amanti del rock in genere ed in particolare a coloro che amano sonorità settantiane ed acide.

Buon ascolto.   

Carico i commenti...  con calma