Tra prog italiano, cantautori, e film fumettoso drammatici 'sto sito si sta rammollendo mica male.
Una volta, tra una recensione metal e un poliziottesco anni settanta, bastava aprire la "home" e cominciavano a crescerti cinque centimetri di barba. C'è chi, prima di scoprire il sito, non aveva neanche i peli al pistolino. Adesso c'ha una foresta amazzonica che gli parte dalla base del collo e raggiunge i malleoli.
Era un sito tosto, di quelli che porca miseria bisognava picchiare i pugni sulla tastiera per farci entrare un commento strappa attenzione. Ora no, ora dopo un anno e passa di frocissimo prog rock me lo avete trasformato in un volemose bene, la musica è bella tutta, e se ascolti il punk anni 90 sei un gran figo hard & heavy (sfigati del cazzo).

Quello che anni addietro s'è fatto la comunità gira con un avatar di una birra trappista con l'etichetta di Bitches Brew. Che è come passare dalla caponata alle gallette di riso macrobiotiche della Nestlè.

E' tutta colpa vostra, progster dei miei coglioni, e pure vostra post punkettoni, che aveste visto i 90 il punk vi farebbe impressione solo l'idea di nominarlo santi numi!
E' colpa vostra, ma poi a ben guardare anche di tutti gli altri. Che se quando esce un disco come Step Inside te ne resti zitto qualche responsabilità ce l'hai. "Affinchè gli uomini per male abbiano in mano le sorti del pianeta è sufficiente che gli uomini per bene rimangano a guardare" diceva qualcuno. Non che mi interesi passare per una persona per bene, però mi piace l'idea di avere la possibilità di far spuntare qualche ciuffo sul petto dei ragazzetti in ascolto e allora cacciamo fuori l'ultima muffatarock recuperata da Lee Dorian (ormai un tot di anni fa), che nel 2012 fa uscire per la sua sempresialodata Rise Above 'sta bomba revival che per descriverla si potrebbe dire tante cose: gruppo genuino, sanguigno, suona con la passione del fango e dell'lsd, testa nel passato suoni nel presente, fa muovere i culi alle fanciulle e fare su e giù con la testa ai capelluti ragazzotti... E poi si potrebbero ancora dire un sacco di altre cose e spacciare il tutto per recensione. Magari anche un bel track by track e tagliamo la testa al toro, vi faccio contenti tutti (sfigati del cazzo).

Ma la verità è che li puoi richiudere tutti in una poarola: "Örebro". E chi ha capito qui ha già smesso di leggere e se li sta scaricando mentre voi continuate a leggere, perchè, ragassuoli miei, Örebro è una certezza. E se  per te  Örebro non vuol dire nulla è il caso che molli il tuo revival anni 90 fatto di Seattle Seattle e Seattle e cominci a informarti riguardo a quello che è accaduto sulla terra nel tuo continente in un periodo in cui c'eri ed eri pure sveglio e attento. Però l'attanzione forse ce l'avevi da un'altra parte, guardavi dietro le spalle, perchè quanto è facile menarsela con i miti del passato? Mamma mia (come direbbe il super mario bianco).

Quanto è fesso invece perdersi la libidine che ti producono sotto casa? quanto ci vuole a dire: "gli ELP erano dei grandissimi?" Poco. Quanto è originale dirlo? Meno di poco. Quanto è utile dirlo? Non lo è.
Non che sia difficile dire che i T.H. facciano rock con i contro cazzi, non che sia originale né tantomeno utile per chi ne parla. Però è utile per chi ascolta, porca miseria se è utile. Toh, ascoltate e poi vergognatevi: è roba fori da più due anni, dormite sempre, e state da troppo tempo ascoltando musica per fighette. E ricordatevelo: " Örebro". Ripetetevelo nella testa stile mantra fino a che non avrete anche voi i peli attorno ai capezzoli e i rivoli di sudore sotto le palle, glabri progsterari pallidi come il latte.

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