In principio era un verbo; molto probabilmente il verbo «odiare»; poi, con netto ritardo, presumo anche psicomotorio, arriva lui, un uomo che ha bisogno di moltissime presentazioni. Lui è Truce Baldazzi, e mi permetto di dire che ha tutto il diritto di essere eletto Personaggio Trash del 2011. E' un uomo (uomo??) senza compromessi, che non fa distinguo, che sputa in faccia tutto ciò che ha dentro, tranne la ciccia. E' il motivo che mi ha fatto rivalutare il nobilissimo genere dell'indie-hard-hip-hop-core, una branca molto feconda dell'italica produzione culturale che godrà d'ora in poi della mia gratitudine per aver generato questa incommensurabile perla. L'indicazione geografica tipica è Pianoro, nel bolognese, e il Truce è un ragazzo con molti chili di troppo, ma soprattutto che «c'ha troppo odio». Il pezzo che vi presento è «Vendetta Vera», tratto dal suo primo album, in uscita l'anno prossimo (prego Dio che esca sul serio..), intitolato «Odio La Scuola», ossia l'IC Rastignano. Ma non fatevi ingannare: questo non è un Pierino qualsiasi, o uno studentello incazzato amante dei soliti pagliacci che rappano. Questo è l'epitome dell'adolescente Resistente, libero e «negativo», che della maledettissima «gente positiva non se ne frega un cazzo», come dice lui.

Ed è pure un futurista. Quando parla non lo capiamo, perchè lui usa un italiano che va avanti, che lotta, e che non è schiavo delle catene della grammatica e dei maldestri ceppi della sintassi. Lui pensa, e i suoi pensieri diventano un flow spaccaculi, una stream of cretinism tecnique che fa sembrare un harmony il romanzo simultaneo di Martinetti e fa all'Ulysse un pippone colossale . Youtube ci consente di ammirare il video di «Vendetta Vera», con il Truce in tutta la sua bestiale potenza. Questa sorta di incrocio tra Majin Bu e Israel Iz Kamakawiwo?ole, incazzato contro tutto e tutti, indossa una maglietta di due taglie più piccole e sfascia il monitor con uno sguardo intrigante e intenso come quello di una pianta grassa bollita. L'ingombrante rapper profeta, dalle movenze vagamente androgine, propina senza mezzi termini la sua filosofia di vita: «La mia gente vera è la gente negativa... Ammazzate l'insegnante se vi punisce, non lasciate strisce... La mia storia del mio passato mi ha ammazzato... I pischelli in giro coi coltelli sono i miei fratelli». (Nota bene che ho trascritto le liriche baldazziane in italiano per renderle comprensibili).

Ah, e non vi venga in mente di pensare che il flow non sia a tempo con le basi (presumibilmente rubate); si tratta di tempi trispari e rime inculate, finezze che noi comuni mortali non possiamo concepire. Il tocco di classe non sono i medi sventolati davanti alla faccia e il grido «Free Truce Baldazzi» (ma de che? Forse i suoi genitori lo hanno incarcerato da piccolo per evitare che neutralizzasse la dispensa...), ma il finale, che ovviamente non svelo, che vede anche in azione poderosi effetti speciali. Vi è piaciuto? C'è anche «La mia ex-ragazza» (probabilmente un'ex cieca), contenente un verso che merita come minimo un encomio per fantasia, machismo e arguzia sociale: «Voglio farmi delle troie, non me ne fotte un cazzo dell'amore, e il sentimento, voglio fare tutto a pagamento». Cazzo, a dir poco geniale, un aforisma degno dei Baci Perugina. Ma chi è la cogliona che butta via un ragazzo così? Non vi basta? Eccovi «Io c'ho troppo odio». Che dire? Solo che «l'odio contro gli insegnanti, è stato chenonmihannoinsegnatomoltobene. Non hanno capito (e vorrei anche vedere). Quegliinfamicheavevodeiproblemiacapire». Eh, poi lui è stato «messonegativo cogliatri», cazzo, ci credo che c'ha lodio.

Niente da aggiungere, solo che il Truce Baldazzi mi è diventato in meno di quattro minuti il Caso Umano Numberone, meglio pure di Tony Cacone e il suo «Bobbe Malle».

E non è poco manco per il cazzo.

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