Ah... l'estate, ah... la musica, ah...i l rumore fastidioso dei grilli alla sera, ah... quante emozioni che porta l'estate; al tramonto quando non so che fare mi metto su questo bel dischettino del duo inglese che da un po' di tempo mi fa compagnia.
Le sue melodie sono leggere, semplici, piacevoli e a tratti rinfrescanti; proprio quello che si direbbe di un disco estivo, spensierato e allegro.
In realtà dietro questo substrato mieloso si nasconde una tristezza meditativa che ripropone anche se in chiave "mascherata" il mood dello splendido esordio. Tante speranze in questa musica dei due albionici che strizzano l'occhio alle sonorità west - coast; buona capacità compositiva soprattutto nei testi, sprazzi elettro - acustici e toni struggenti.

Malgrado queste buone premesse il lavoro alla fine convince solo in parte. L'intenzione di bissare quello che fu The Optimist rimane tale, ovvero "un tentativo".
L'album si lascia ascoltare ma per apprezzarne i reali contenuti è necessaria un po' di attenzione; le succitate melodie sono accennate in parte e poco immediate tanto basta per accrescere l'interesse all'ascolto. Il sottoscritto ci ha provato ma in fondo è rimasto con un po' di amaro in bocca.
Manca il respiro, la dimensione spazio-temporale e soprattutto l'impatto.
Qualcosa è stato concepito, il tempo lo farà nascere e crescere. Cari Paridjanian & Knights, sarà per la prossima volta.

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