I Two Lone Swordsmen sono in militanza dal 1996, nati da parte delle ceneri dei Sabres of Paradise ovvero il ben noto Andrew Weatherall e la sua collaborazione con Keith Tenniswood (Radioactive man), ma hanno guadagnato vasta fama soprattutto per il loro ultimo album (tra l'altro STUPENDO!) "From The Double Gone Chapel" uscito nel giugno '04, del tutto diverso (in gran parte) dalle loro precedenti produzioni...

Credo sia difficile recensire un loro qualunque album passato, come difficile ne è l'ascolto a volte... non contando che non mantengono mai una stessa linea da un album a l'altro.
Questo che mi trovo a recensire è il loro primo album ufficiale, "freddo" di per se, dove molto è affidato alla metrica; sarebbe inutile tentare di descrivere una per una le tracce e pure le sensazioni che possono trasmettere... il minimalismo che caratterizza una bella fetta della carriera di Weatherall (di cui vi consiglio caldamente l'Essential Mix @ Radio One 13/11/'93) si sente; dall'unico suono iniziale si struttura poi tutta la melodia più o meno orecchiabile (dipende anche da quanto sei fottuto di cervello ;).
C'è da dire che in questo doppio cd da 18 tracce il giochetto riesce, spesso sì, ma a volte no, facendo risultare alcune sonorità un po' ostentate ma tutto ciò non intacca comunque la particolarità di questo album astratto, notturno, distaccato, che oltre la metrica non contiene nient'altro di fisso ed immutabile.
Music made WITH machines not BY machines è il motto dei Two Lone Swordsmen, il loro genere è etichettato dai media nei modi più disparati ma la realtà è che loro sono un po' di tutto, lo si capisce da rare perle disseminate nei vari album, come "Enemy Haze" sopra tutte in questa "Quinta Missone" che i due Spadaccini Solitari ci propongono...

Elettronica? Sicuro! E poi? Downtempo? Pure. Ambient Techno? Anche. IDM? Ma diciamo di sì... fatto stà che comunque lo vogliate chiamare i Two Lone Swordsmen sanno offrire musica che non è la solita pappetta facile e pronta, in più hanno saputo continuamente rinnovarsi nel tempo.
Questo cd vale ben più di un ascolto se lo si vuol comprendere, ma non basta essere appassionati di elettronica, bisogna anche essere un po' malati dentro per apprezzarlo...

In definitiva una prima uscita ufficiale che preannuncerà un lungo e mutevole percorso musicale che mai tradirà un loro appassionato ma che forse potrà far storcere alcune boccucce.

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