Gruppo storico della mitica New Wave of Bristish Heavy Metal, movimento musicale affermatosi in Inghilterra a fine anni Settanta e che vide il rapido proliferare di formazioni heavy come Iron Maiden, Saxon e Def Leppard, giusto per citare i pesi massimi, e che rivitalizzò una scena hard rock un po' in crisi, i Tygers of Pan Tang sono uno di quei gruppi che tanto hanno dato a questa musica ma che, per un motivo o per un altro, non sono mai riusciti a fare il grande salto, restando relegati allo status di gruppo di culto.
Approdati all'esordio nel 1980 con l'album "Wild Cat", il gruppo, guidato dal chitarrista Robb Weir, riesce rapidamente a farsi un nome nel circuito dei concerti dell'Inghilterra dell'epoca, grazie a performance infuocate e a brani che avrebbero fatto la storia del genere. Allontanato il cantante Jess Cox e accolti in formazione John Sykes, mostro della sei corde che da lì a breve avrebbe suonato alla corte di Thin Lizzy e Whitesnake (Coverdale deve lo strabordante successo del classico "1987" anche alle sue doti) ed il talentuoso Jon Deverill dietro il microfono, i cinque danno alle stampe "Spellbound" (1981), altro disco cardine della NWOBHM.
Il successo sembra quindi dietro l'angolo, ma evidentemente qualcosa va storto. Dopo aver pubblicato nel 1982 il terzo lavoro, "Crazy Nights", album che non convince del tutto gli stessi musicisti, soprattutto a causa di una produzione giudicata mediocre, si arriva a questo "The Cage", disco abbastanza controverso, che
avrebbe portato allo scioglimento delle Tigri.
L'album viene realizzato in un periodo abbastanza difficile per il gruppo: oltre all'abbandono di John Sykes, unitosi ai Thin Lizzy e qui sostituito da Fred Purser, si devono fronteggiare diverse pressioni da parte della casa discografica, che chiede materiale più "radiofonico" rispetto al "solito" heavy ed un maggiore utilizzo di cover.
La richiesta è in parte accontenta e il disco vede infatti la partecipazione di diversi autori esterni al quintetto. Malgrado oggi lo stesso Robb Weir, storica mente delle Tigri, non veda di buon occhio questo LP, diversi sono i brani validi presenti. Il suono maggiormente AOR e l'attitudine più commerciale non significano per forza di cose che la musica sia mediocre, semplicemente lo stile adottato si discosta da quello degli album precedenti.
"Paris By Air", "Rendezvous", "Lonely At The Top" e "Tides" non sfigurerebbero accanto ai vecchi classici. Il lato A risulta ben più convincente del B, che contiene diversi brani che, anche dopo diversi ascolti, difficilmente restano in mente e che quindi non lasciano più di tanto il segno: "Purser" non è "Sykes", il gruppo tenta di fare quel che può, ma evidentemente gli stessi musicisti si rendono conto che la strada intrapresa porta ad un vicolo cieco.
Le tensioni aumentano rapidamente ed il gruppo si sarebbe sciolto da lì a breve anche se, come affermato dallo
stesso Weir, ci furono comunque dei tentativi di proseguire: infatti esistono delle registrazioni di quello che, idealmente, sarebbe dovuto essere il successero di "The Cage", ma lo stesso leader ha più volte affermato che non riesce nemmeno a ricordare se prese o meno parte a quelle registrazioni, segno evidente che il destino delle Tigri era ormai segnato.
Scioglimento ed oblio? Non proprio.
A metà anni Ottanta, infatti, ci sarebbe stata una versione dei Tygers of Pan Tang guidata da Deverill ed autrice di due album fortemente influenzati dall'AOR, "The Wreck-age" (1985) e "Burning In The Shade" (1987), disconosciuti però dallo stesso Weir, che mai avrebbe accettato di vedere il "suo gruppo" suonare senza di lui. Potremmo inoltre discutere a lungo sul fatto che venisse rispolverato un marchio storico dell'heavy per un gruppo che, oltre al batterista Brian Dick, non solo non vedeva altri membri originali in formazione, ma era anche molto lontano dalla stile classico del gruppo.
Evidentemente si trattò di un tentativo, giudicato fallimentare dai più, di sfruttare il successo che il metal e l'AOR stavano riscuotendo all'epoca. La reunion definitiva, che ha avuto il merito di riportare in carreggiata la storica formazione, si sarebbe avuta solo nel 1999, con una performance al Wacken Open Air che vide resuscitare i cinque di Whitley Bay, anche se con una formazione fortemente rimaneggiata, ma che aveva dalla propria parte la presenza di due membri storici come l'eterno leader Robb Weir ed il cantante degli esordi Jess Cox.
Scaletta:
1. Rendezvous
2. Lonely At The Top
3. Letter From L.A.
4. Paris By Air
5. Tides
6. Making Tracks
7. The Cage
8. Love Potion No. 9 (The Clovers cover)
9. You Always See What You Want
10. Danger In Paradise
11. The Actor
Musicisti:
Jon Deverill: voce
Robb Weir: chitarra
Fred Purser: chitarra
Rocky: basso
Brian Dick: batteria
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