I Tystnaden, nonostante il difficile nome (che in svedese significa "Silenzio"), sono italiani al 100%. Basti sapere che la cantante si chiama Laura De Luca.

A metà tra death e gothic metal, i Tystnaden escono con il loro primo cd "Sham of Perfection" e sembrano promettere bene. L'album, ben prodotto per essere un esordio, parte subito in quarta con la traccia "First Embrace", una delle più coinvolgenti, in cui la voce potente e melodiosa della cantante si mescola al growl secco maschile, dando un ritmo incalzante ed un'ottima interpretazione. La seconda canzone, "Münchausen Sindrome", è uno dei pezzi migliori, in cui la voce di Laura brilla per sofisticatezza e tecnica e batteria e chitarra creano una piacevole miscela che coinvolge l'ascoltatore fino agli ultimi secondi. Bella anche la terza traccia "Tystnaden", che propone degli intermezzi insoliti ornati da violini che poi sfociano in un ritornello martellante condito dalla chitarra elettrica. Il passo successivo è "Metaphora", con una bella introduzione quasi elettronica ed un growl che si impone subito insieme alle chitarre graffianti e alla batteria onnipresente per poi cedere il posto alla voce forte di Laura.
La traccia seguente è "The Foolish Plan" che, diversamente dalle altre canzoni, parte con il pianoforte e presto mescola le due voci (quella pulita femminile e quella "rude" maschile) in un valzer di passaggi a tratti aggraziati e a tratti brutali. La traccia 6 è "Hamlet" che lascia subito spazio alle chitarre e al growl, il quale a sua volta cede il passo all'interpretazione di Laura per riprendere poi il controllo e scomparire in una serie alternata di passaggi sorprendenti. "The Joke" ingrana subito con qualche effetto elettronico e le due voci che si fondono con la chitarra, la quale danza a sua volta con i passaggi elettronici, fino ad arrivare ad una specie di intermezzo in cui Laura sfodera tutte le sue capacità sui colpi di batteria. La traccia seguente, "Rewards", unisce ancora una volta le due voci alternando passaggi lenti ad altri estremamente veloci; bello anche l'assolo di chitarra che viene proposto. "The Vanishing" è una delle tracks migliori dell'album, perché dà la possibilità a Laura di esprimere al meglio le sue potenzialità vocali in contrapposizione alla voce maschile, che qui svolge un ruolo secondario; piacevole il pezzo in cui la cantante pronuncia il titolo dell'album sovrastando i vari effetti della tastiera e poi riprende le frasi iniziali dimostrando ancora una volta grandi doti. L'ultima canzone, "Pride vs Intellect", passa con naturalezza dal pianoforte ad un ritmo indiavolato con la voce di Laura a proprio agio nei vari cambiamenti repentini, mentre il growl fa ancora una volta da contorno.

Senza dubbio un bell'album, forse ancora un po' immaturo, ma sicuramente il gruppo avrà modo di dimostrare in futuro le proprie capacità; da non sottovalutare le lyrics, scritte con molta cura, e soprattutto da non dimenticare il ruolo fondamentale della cantante, che è il maggiore compositore della band ed innalza di molto il livello dei Tystnaden rispetto ad altre band esordienti.

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