"Ho investito denaro in una batteria. Qualcuno ha fatto lo stesso in chitarre?"
(Annuncio apparso il 20 settembre 1976 sulla bacheca della Mount Temple Comprehensive High School frequentata da Lawrence Mullen jr.).
Per l'Irlanda pur essendo un paese in cui la cultura pullulato straordinariamente, gli anni '70 hanno visto un sempre più crescente interessamento da parte della comunità internazionale ai cosiddetti "disordini"; gli stessi eventi che si sono sviluppati all'interno di quell'interminabile conflitto per la lotta all'indipendenza irlandese, ratificata con il trattato di Londra (dicembre 1921) ed il riconoscimento dello Stato libero d'Irlanda, dell'anno dopo.
La fervente tradizione letteraria è seguita a ruota dal forte trascinamento che la musica provoca nei giovani irlandesi, che vi trovano un personale universo in cui evadere ed identificarsi. E se le mura domestiche per un adolescente restano tra i pochi luoghi dove è possibile fruire di musica (si pensi che in quegli anni un minorenne non poteva entrare in un pub ove era solito poter assistere a qualche audace musicista), i corridoi della Mount Temple Comprehensive High School di Dublino hanno rappresentato il primo passo all'incontro tra quattro giovani disciplinati, a fare della musica qualcosa in più di un semplice sfogo extra scolastico.
In seguito all'ormai storico annunci di Larry, il primo incontro con Adam Clayton, Paul Hewson (che diverrà Bono Vox) e Dave Evans insieme al fratello Dik avviene proprio a casa del batterista che a Dublino abitava al numero 60 di Rosemount Avenue. L'unico capace di eseguire alla perfezione "Blister on the Moon" dei Taste, seppur con una chitarra poco professionale, è proprio Dave, per cui il supporto dell'amico Ian McCormick si rivelerà (quasi) risolutivo essendo l'unico a possedere una copia giapponese di una Fender Stratocaster. Non molto tempo dopo il primo incontro nella cucina del drummer (che suonava dal giardino), il maestro di musica Albert Bradshaw gli rende possibile l'utilizzo dei locali della scuola come sala prove, assumendo il nome di Feedback. Il primo spettacolo si svolge nell'autunno del 1977 durante un contest scolastico e non dura più di dieci minuti, sufficienti per "Bye Bye Baby" dei Bay City Rollers e "Show Me the Way" il biggest hit che Peter Frampton fece comparire sul suo primo omonimo lavoro. Nel mese di marzo del 1978 dopo aver già con il nome di The Hype esordito su Radio Telefis Eireann, lo spirito organizzativo di Adam porta il gruppo sulla bocca del celebre d.j. e fotografo B.P. Fallon e di Gerry Cott (chitarrista dei The Boomtown Rats) ed inaspettatamente di Phil Lynott dei Thin Lizzy. Un primo demo semiprofessionale e l'abbandono di Dick Evans (che lascia per i Virgin Prunes con i quali suonerà fino al 1984), preparano il gruppo ad una definitiva stabilità che arriverà con un'ulteriore competizione musicale che si terrà a Limerick in occasione del giorno dedicato al patrono d'Irlanda. Il nuovo battesimo col nome di U2 (ispirato dall'ex The Radiator From The Space Steve Averill) fu scelto più per l'impatto grafico e la molteplicità di significati che poteva indurre e preferito anche alle più intuibili connotazioni che poteva richiamare. Le capacità organizzative di Adam cominciano a non soddisfare più le necessità della band che terrà un concerto al Project Arts Centre il 25 maggio del 1978, esibendosi di fronte a Paul McGuinness (già supervisore degli Spud), divenendo a breve il manager dei quattro giovani musicisti. Il rapporto di collaborazione prevede 25 sterline a settimana più rimorsi spese per la band, mentre McGuinness riservandosi il 20% dei guadagni a venire, vuole mettere in atto una vera strategia di conquista: 1) pochi concerti; 2) reinvestire i guadagni in attrezzature proprie (furgone per gli spostamenti incluso); 3) realizzazione di un altro demo da spedire alle case discografiche nella capitale inglese. Nel 1979 sarà Bono a recarsi a Londra e a prendersi l'incarico di svolgere un servizio porta a porta presso case discografiche e riviste musicali per distribuire il demo della band, riconsiderando nel successivo mese di marzo una vecchia proposta della CBS con cui si prendono accordi per la pubblicazione di un singolo seppur nella sola Irlanda. La fine della decade porta alla pubblicazione dell' E.P. "Three" (per la Columbia Records) con l'esaurimento delle mille copie previste. L'opportunità di volare a Londra nella fine dello stesso anno catalizza l'attenzione di pubblico e critica, portando di lì a breve al contratto di quattro dischi (... senza intromissione sulla creatività da parte della casa discografica...) in quattro anni con la Island, più il finanziamento per i tour che avrebbero attraversato Gran Bretagna, Europa e Stati Uniti... ed il sogno comincia a prendere forma.
L'apertura del primo full lenght è lasciata ad "I Will Follow": una lontana eco della chitarra annuncia una vera e propria entrata viscerale di tutti gli strumenti, sfogando in un'irrequietezza di base che ne contraddistinguerà l'intero lavoro. La profondità del testo (che richiama alla prematura scomparsa della mamma di Bono) conduce per mano in quei meandri nascosti dell'animo umano, emergendo, solo dopo aver provato il totale disorientamento (I was on the inside - When they pulled the four walls down - I was looking through the window - I was lost, I am found - Walk away, walk away - I walk away, walk away ... I will follow: Ero lì dentro - All'improvviso intorno a me è crollato tutto - Da una finestra mi hai cercato - Ero perso, mi sono ritrovato - Se te ne andrai, se andrai via - Io me ne andrò, andrò via e ti seguirò). "Twilight" (che leggenda vuole ..pare sia stata registrata in cinque minuti!) è scandita dalla semplicità delle note introduttive che ne dispiegano appieno la fase grigia, che per molti l'adolescenza riassume. Sarà il brano successivo ad approfondire il carattere autobiografico di Bono che crea l'impetuosa atmosfera, per mettere in musica (... e parole) un diverbio con la sua Allison, sintetizzando i sentimenti del momento attraverso una nota gaelica che ne diventa il titolo. Se "Into the Heart" (fino ad allora nota come "The Heart of a Child" ) mostra dei lineamenti psichedelici, è sicuramente "Another Time, Another Place" a metter in chiaro che vi sia stata una comune fonte sorgiva a cui anche i Police si sono imbevuti. Il preludio posato di "The Ocean" sfocia nel vigore di "A Day Without Me" (la prima cosa registrata con Lillywhite) in cui il suono cristallino che ne esce fuori, permetterà a The Edge di caratterizzare la musica del gruppo senza inventare uno stile.
"Boy" è l'esemplare specchio di una band di quattro ventenni catapultatisi volontariamente nel mondo musicale proponendo un'embrionale idea musicale maturata in epoca punk, ma con la capacità di sintetizzare un ampio ventaglio di influenze che riesce ad includere Bowie, Television e Joy Division tra gli altri. Un esempio di scrittura casuale (come la definì Bono stesso) che diffonde senza difficoltà l'incontenibile voglia di contatto con l'ascoltatore, essenziale destinatario dei turbamenti e dell'inquietudine che il gruppo riesce a mettere in musica.
Per "Out of Control" un brano immediato e senza fronzoli che Bono scrisse il giorno del suo diciottesimo compleanno, rivela quanto la semplicità di scrittura possa essere la migliore arma per concepire un risultato di insieme efficace e di buona qualità, così come per "Stories for Boys", in cui la compattezza ritmica e volontà di comunicazione, diventano il giusto mezzo per diffondere emozioni umane in formato canzone. La rabbia di "The Electric Co." esplode con tutta la sua forza nell'affrontare il disagevole e contemporaneo tema dell'elettroshockterapia, lasciando alle pacate note di "Shadows and Tall Trees" (il cui titolo è preso da uno dei capitoli del Signore delle mosche del Premio Nobel William Golding) di chiudere amabilmente il disco, che in alcune stampe comprenderà la presenza appena percepibile di un abbozzo di "Fire" nelle vesti non comuni di ghost track.
L'album registrato nell'agosto del 1980 è una tangibile prova che nella musica non vi sia mai nulla di scontato, dimostrando che ancora tanto può essere esplorato. La meticolosa produzione di Steve Lillywhite da modo alla personalità musicale dei quattro di fuoriuscire con naturalezza, miscelando new wave e traditional folk in primis, permettendo a frammenti di blues (quello delle Cotton Belt ovviamente) di amalgamarsi con un non comune senso della melodia. Una travolgente ricerca di contatto con il pubblico che trapela incontrollata da ogni brano, facendo di quest'esordio un sincero e rispettabile omaggio alla buona musica.
[La ristampa del luglio 2008 oltre all'album originale eccellentemente rimasterizzato, prevede un bonus cd vivamente consigliato che permette di far ascoltare altri 54 minuti di musica, tra cui le prime imperdibili testimonianze dal vivo di "Boy-Girl" e "11 O'Clock Tick Tock" " (al mitico Marquee di Londra in Wardour Street) o l'inedita "Cartoon World" eseguita al National Stadium di Dublino. E se riascoltare una versione ripulita di "IWill Follow" o la poco nota anche se non imperdibile "Touch" non dovesse essere un motivo sufficiente per far propria questa confezione, la presenza di quei tre brani che hanno reso il citato "Three" (che aveva visto la luce nel settembre del 1979) un vero e proprio documento storico, aiuteranno a ritornare sui propri passi.
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