Parlare di un gruppo quale gli U2 è sempre arduo. Osannati e criticati allo stesso tempo a causa di diversi fattori, l'unica strada da percorrere per poterli giudicare è attenersi alla sola verità musicale. Nelle più riuscite opere del gruppo contenuto e musica sono diventati una sola cosa. E' difficile anche cercare di separare questi due aspetti. Dopo la fase naturalmente giovanile del gruppo, il cui apice è quello "War" che li consacrò all'attenzione mondiale, questa perfetta fusione tra anima e musica si concretizza in questo quarto album.
"Unforgettable Fire" è un opera complessa, ma una delle più riuscite del gruppo di Dublino. Il fatto di indirizzarsi, per la produzione, a Brian Eno, dimostra la volontà degli U2 di rinnovarsi, di affrancarsi da una formula musicale che con "War" aveva pur dato i suoi massimi frutti. Si potrebbe dire che gli U2 vollero in parte abbandonare il tono diretto e accusatorio dell'album precedente, per indirizzarsi su di un approccio più poetico alla musica e ai testi. Capirono che, pur non rinnegando affatto il loro impegno, questo poteva essere espresso in un modo più velato; e anche più romantico. Di cosa parla "The Unforgettable Fire"? Rispondere a questa domanda e parlare dell'album è la stessa cosa: Sono le grandi domande esistenziali che dominano l'opera.
L'apertura è affidata a "A Sort of Homecoming", dove la voce di Bono è un tutt'uno con le frasi che pronuncia, e sovrasta una ritmica dall'immensa espressività; le immagini del vento, della bufera e dei campi innevati sono immagini della mente. Il ritorno a casa del titolo significa molte cose: ritrovare l'innocenza infantile, un mondo più sincero, un amore perduto... è notevole la capacità degli U2 di non scadere mai nel retorico e nel già sentito. Se volessimo trovare un difetto all'album forse è un troppo deciso idealismo che si manifesta nella celebrazione di Martin Luther King, affidata a quello che è forse il brano simbolo dell'album: "Pride (In the Name of Love)" rappresenta la via maestra dell'epica musicale degli U2. Ma gli ideali spesso non sono vera arte: e infatti i punti di forza dell'album sono da ricercare altrove; dobbiamo leggere "Pride", nel contesto dell'album come un tassello importante ma non necessario. Dopo di esso, infatti, si ritorna con "Wire" ad affrontare i temi esistenziali, in questo caso la dipendenza da droga. Brano tumultuoso e soffocante, prepara la via a uno dei vertici dell'album: "Va avanti, non voltarti indietro, perché io sono qui"... La title track dell'album, "il fuoco indimenticabile", è la sintesi dell'anima dell'opera. Mai rimpiangere ciò in cui abbiamo creduto anche se ci diranno che abbiamo fallito. Ma, qualunque descrizione del significato dei brani è forse inutile di fronte alla pura poesia di "Promenade" La forza espressiva di questo pezzo è devastante. Il fuoco indimenticabile è anche questo: "Proiezione di diapositive, città di mare, coca cola, football, radio radio"... la semplicità delle piccole cose.
Ma "The Unforgettable Fire" è soprattutto un disco sulla redenzione: dopo il breve intermezzo strumentale di "4th of July", si arriva al vero e proprio vertice dell'album, quella "Bad" destinata a diventare uno dei loro pezzi prediletti nelle esibizioni dal vivo. Semplicemente "Male" è la traduzione letterale di "Bad". Eppure la traduzione che più si avvicina allo spirito del pezzo è forse "Rovina". Non è solo un brano sulla droga; è molto di più. Nelle sue immagini di notti insonni, di incubi metropolitani, di fabbriche abbandonate, c'è forse la sintesi di tutto ciò che turba la nostra vita... forse pochi brani hanno descritto i drammi della vita contemporanea come "Bad". Il tutto supportato da una musicalità che trasmette un misto di epico e di drammatico. Ma con "Bad" la redenzione è compiuta, e il disco adesso può scivolare, esausto, verso la conclusione. Ancora due brani, forse di minor spessore come la lunga cavalcata di "Elvis Presley and America", e la pioggia conclusiva e liberatoria di "MLK" che suggella un opera forse non perfetta, ma dall'indubbia potenza poetica ed espressiva.
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