In birreria ho sempre il timore di ascoltare musica di merda. Invece che sorpresa l’altra sera sentire il reggae bianco degli UB40. Il sottofondo saltellante dell’intro di Rat in the Kitchen mi aveva messo il buonumore. Sorseggiando una “Rata Vuloira”, birretta scura come la pece e dal gusto intenso, sorridevo. Il tipo di fianco a me esordisce dicendo “Grandi gli UB40”. “Si guarda avevo questo disco e lo ricordo tutto, dal primo all’ultimo pezzo”. Scambiamo due battute su questa band di Birmingham che negli anni 80 era andata controcorrente scrivendo pezzi reggae di grande fattura. Il tipo, di punto in bianco, cambia discorso chiedendomi se voglio una cassetta di Prosecco. “No, il Prosecco proprio non mi piace”. Ma insistendo mi dice che me lo regala. “Non bevo Prosecco”. “Ma te lo regalo”. “No grazie, veramente”. “Una cassetta di Prosecco gratis non si rifiuta. Dai accettalo. È un regalo”. Esitando gli dico “Vabbeh allora grazie”. “Si, però volevo chiederti un favore”. Ecco qui, penso tra me. C’è sempre un imbroglio. Lo guardo con espressione interrogativa. “Volevo sapere se tu in cambio mi accarezzavi il c****”". Roba da matti. C’è gente in giro senza pudore, pazzi scatenati che ti fanno rivoltare il sangue.

Invece gli UB40 riescono a trasmettermi allegria. Sempre. Band inglese formata nel 77 che prende nome dai moduli del sussidio di disoccupazione (per l’appunto UB40). Con il pezzo Red Wine del ’83 si piazzano addirittura in testa alla Hit Parade UK. Questo album datato ’86 è un turbinio di suoni piacevoli che si mescolano al ritmo Giamaicano. All I Want to Do apre il lavoro ed è piacere allo stato puro. Watchdogs è un’onda sul mare che ti coinvolge al punto di metterla in loop per l’eternità. La title track ha un finale di sax da “fumo pakistano”.

Copertina? Da urlo!!!

Se volete possiamo ascoltarlo insieme. Siete tutti invitati da me. Anche perché ho una cassetta di Prosecco da far fuori.

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