Un dolore retrattile sintomo di un passo fuori dal seminato; gli UB40 si spogliano senza denudarsi ed offrono un fianco inusuale e genuino, che fa presa sinergica su chi vi scrive e ne soddisfa appetiti e aspettativa.
Questo brano si discosta con garbo, è un reggae non reggae sintetico sincopatico, aiutatemi però che io non sono un fan degli UB40, ricordo ‘Reckless’ con gli Afrika Bambaataa e pochissimo altro.
Aiutatemi, dicevo: voi fans, raccontatemi, cosa vi comportò o causò questa canzone ? Piacque ?
A me sì, un botto, e ancora oggi nelle mie play – list fa capolino.
I motivi: la base, pazzesca. Il ritmo, incalzante senza assillare. La decomposizione del testo, bizzarro, racconta di qualcosa da serbare fino all’eclissi totale, con pronuncia soleggiata (tipica del reggae) ma contrita, eppure.
Eppure la band snobba il pezzo, messo lì in una delle infinite raccolte, poi boh. Mai proposto dal vivo, credo, quasi rinnegato.
Il lo amo, cerco di rielaborarlo ogni volta, e ogni vola non ne resto deluso.
‘If you’re looking for a war, there’s a market for betrayal’ è stralcio da paura, davvero.
Così come l’incipt, ‘Now I know your secret’ pronunciato con sfida e dolcezza al tempo stesso.
Concludo: che bella, questa canzone.
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