Terzo Album per la band inglese di importanza primaria poichè, esce dal gruppo il chitarrista Bolton per far posto a quello che sarebbe diventato o che forse già era uno dei più grandi virtuosisti della chitarra Michael Schenker fratello minore di Rudolph, il quale continuerà la propria carriera negli Scorpions a differenza del suo consanguigno.
L'innesto del tedesco si rivelerà una mossa fondamentale per i lavori della band a partire proprio da questo. "Phenomenon" si apre con "Too Young To Know" traccia corta, solo 2.29 minuti, non estremamente veloce ma dotata comunque di un ritmo andante/rapido e scandita dagli assoli di Schenker, introduzione decisamente degna per un disco di questa portata. Il secondo brano "Crystal Light" è un lento, aperto dall'arpa, prosegue lungo la voce limpida di Mogg, si infiamma nella chitarra di Schenker e viene chiuso armoniosamente, nella migliore tradizione delle ballad, dalla voce prima e dalla chitarra poi. Un brano elegante e raffinato. "Doctor, Doctor" è un pezzo storico della band, partenza in punta di piedi, poetica, che lascia preludere ad un altra ballata ma ad un tratto, il ritmo cambia svolta e la canzone si indirizza in un travolgente Heavy Rock supportato dalla voce ispirata, questa volta più roca di Mogg, e da un sottofondo Basso/Batteria coinvolgente, senza dimenticare il contributo fondamentale dei Riff di Schenker. Una perla per il disco, e per la carriera degli Alieni. La track seguente "Space Child" ritmicamente più calma della precedente, vive i suoi momenti di maggiore fulcrore durante la parte cantata da Mogg in cui risentiamo una voce più pulita chiara ma soprattutto negli assoli di Schenker che occupano la quasi totalità del tempo, in cui il teutonico raggiunge livelli veramente celestiali, irraggiungibili, i suoi virtuosismi rapiscono l'ascolto e la mente per quell'atmosfera così inumana che riescono a profondere.
"Rock Bottom" si discosta dai lavori precedenti, rapido, tirato infuocato cambia lo stile impresso fino ad ora e catapulta l'ascoltatore in un sound prettamente Hard Rock, nel quale si possono trovare sprazzi di Blues, l'apporto di Schenker è ancora di primissimo piano tant'è vero che si cimenta ancora una volta in assoli fantasmagorici, quello della parte centrale è a dir poco straordinario. Il brano si articola anche sul ritornello duro ed orecchiabile di Mogg e finalmente, specialmodo nella parte finale, dalla batteria di Way. In tutto il pezzo sorprende soprattutto la pulizia e la maestria nell'esecuzione strumentale. La traccia successiva "Oh My" è più leggera e rilassata, i riff sono meno pesanti e tutta la canzone risulta essere ritmicamente senza eccessi. "Time on my Hand" rallenta ulteriormente ma è un brano molto bello e romantico.
La track numero 8 "Built for Comfort" è la mia preferita. Suono "sporco" e bollente, blues, il migliore del brano, accompagnato dai guitar solos di Schenker piuttosto lenti che imprimono quell'aria da sala da gico d'azzardo fumosa, immagine che mi piace abbinare a questi tipi di musica, voce presente quel che basta per un gran brano che avrebbe meritato un minutaggio superiore. "Lip Stick Traces" è una traccia in cui è presente solo il ritmo lento ed elegante della chitarra e della batteria. Infine "Queen of the Deep" che segue un ritmo particolare, partenza in sordina per un minuto e mezzo, e poi si prende quota trasportati da un grande Mogg e dal basso di Way, successivamente si attraversa la turbolenza dell'assolo di Schenker, e per chi crede che l'atterraggio sia morbido si sbaglia di grosso, il disco viene chiuso dai massicci Riff della chitarra del tedesco supportato da Way.
Gran bel disco, forse non il migliore degli UFO ma che apprezzo molto poichè è il primo con quel genio di Schenker.
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