Strangers in the night è uno dei 10 migliori live hard rock di tutti I tempi. Purtroppo però è meno noto di tanti altri.
Non me ne vogliano i fans di Thin Lizzy e Kiss, ma Strangers in the Night fa il culo a strisce sia a Live and Dangerous che a Alive! Insieme.
E questa non è un’opinione, ma una solida realtà.
Michael Schenker era una sorta di Ritchie Blackmore vol.2.
Molto instabile come chitarrista, cambiava spesso band.
Ma se lo mettevi sul palco dava la merda a tutti… cioè a tutti no dai, certamente non la dava a Hendrix, non la dava a Blackmore, non la dava a Randy Rhoads, forse non la dava nemmeno a Eddie Van Halen… ma a tutti gli altri, dal vivo, ci cagava in testa.
In questo live ci sono tutti i pezzi migliori degli UFO.
Ora, parliamoci chiaro: penso che prendersi un disco in studio degli UFO sia un po' una cosa da coglioni … bene che vada ci saranno due o tre pezzi forti e tutto il resto robetta banale che vi dimenticherete dopo cinque minuti.
Qui, quei due tre pezzi ad album sono tutti insieme nello stesso disco. Il che, considerato che il cd te lo tirano dietro a 2 o 3 euro, è un fottuto affare. Spesso in omaggio inoltre vi danno pure il poster di un gruppo a scelta che vi piace (non necessariamente UFO quindi, anche perché, chi cazzo lo vuole un poster degli UFO? Molto più fico uno dei led zeppelin, con quell’eremita del cazzo e la sua lanterna del cazzo).
Mi direte voi, vabbè ma allora è lo stesso se mi prendo un greatest hits…
Va bene un cazzo! Qui Michael è live, e dal vivo lui era uno di quelli che ci piaceva anche cambiare un po’ le carte in tavola, improvvisare insomma, mica come quelli degli Iron Maiden che facevano i pezzi sempre identici, perfetti, uguali alle versioni originali… oh ma che bravo Murray.. che precisione… e faccela un’improvvisazione ogni tanto Dave, vaffanculo!
Diciamola tutta, Live after Death è il live più noioso di sempre. Ecco, in quel caso si, metti su un greatest hits e non cambia nulla.
Ovviamente però non è che improvvisava tanto quanto Jimmy Page coi suoi assoli scrotodetonanti da 47 minuti… roba che Plant nel frattempo andava in camerino a farsi una pista, si inchiappettava una groupie e tornava in tempo per la fine dell’assolo… insomma, improvvisava il giusto, quel tanto che bastava a rendere i pezzi più fiqui delle versioni originali.
Gli altri della band? Ah, si, c’erano anche altri nella band. Non so chi siano e francamente non me ne può fregar di meno, e non credo fotta nemmeno a voi sapere il nome del bassista o quello del batterista… non è gente che passerà alla storia, ma ci sapevano fare, anche perché uno bravo come Michael in genere si circonda di gente brava, mica di mezze seghe tipo quelli dei sex pistols o dei velvet under cosi.
Quindi, che altro dire. Accattatevi sto cd e spargete la voce: Strangers in the Night è uno dei dieci migliori live hard rock di tutti i tempi!
Chi non la pensa così merita di fare la fine del mio ex. Volete sapere che fine ha fatto? Chiedetelo a lui, sempre che riesca ancora a parlare, lo stronzo.
Carico i commenti... con calma