Sono ansioso. Ma anche un pò spaventato. "Idolum", mi è piaciuto, vicino all'inarrivabile "Snailking" e ascoltato fino a consumarlo. Ansioso di ascoltare "Eve". Spaventato dal fatto che potrebbe essere una delusione dopo aver adorato i precedenti del trio.
Allora cerco di sgombrarmi la mente sia, nello specifico, dai suoni del Mammuth, sia, in generale, dalla musica "pesante": cerco di ascoltare "EvE" nel modo più puro possibile.
Buio. Cuffie. Letto. Finestra aperta. A cui aggiungo, al secondo ascolto, un pò di Sostanza.
"EvE", dicevamo. Concept sulla prima donna della terra, la prima ribelle, la prima condannata. "EvE", un disco monoliticamente monotraccia, 45 minuti divisi in cinque movimenti che confluiscono uno dentro l'altro, distinguibili, ma non divisibili (fatevi un favore e non ascoltatelo in mp3, gli stacchi fra le canzoni sarebbero davvero insopportabili). Gli Ufomammut sembrano proseguire la ricerca della loro personale strada al Doom nella scia della precedente uscita, innestando ancora di più le loro trame ambientali sul nervo pesantemente sludge/doom/drone, espandendo la propria area musicale: heavy psych come psichedelia moderna che (ovviamente?) fa i conti con il drone (riff pesantissimi e samples ipnotici ripetuti all'infinito) aggiungendo organi, vocals a volte cavernose altre volte eteree, un basso iperamplificato (le lancette del VU-Meter sono costantemente sul rosso). Le cinque parti sono costruite in modo da diventare un unicum musicale, spesso con una parte iniziale "ambientale" che poi cresce nella violenza, per poi sciogliersi di nuovo nella parte successiva.
La prima parte, che si apre con suoni e samples dal gusto "spaziale", con inserti vocali che mi ricordano i canti buddhisti, profondi e bassi, inizia come un flusso che si fa via via più impetuoso ("Eve Pt.1" e "Eve Pt.2"), scendendo da un rivolo etereo e astrale in un gorgo che sfocerà nella parte centrale ("Eve Pt.3" e "Eve Pt.4"). Questa è quella che mi ha convinto di più: dal terzo movimento, che risulta il più "facile", con le vocals "riverberate" che fanno da sottofondo all'amalgama della chitarra lisergica di Poia e alle percussioni di Vita, si confluisce nel quarto, in cui Urlo aliena con riverberi ancora più eccessivi la propria voce sopra la sfuriata psichedelica e rumoristica della chitarra che si scontra con la ritmica ancora più ossessiva del batterista. La conclusione ("Eve Pt.5"), affidata a un lungo strumentale (14 minuti), sfiancante e asfissiante, è la parte più mesmerizzante, con il riff portante ripetuto lungo tutto il brano affiancato da synth che trasformano la "canzone" in una specie di mantra metallico e scurissimo.
Sensazioni: (perdonatemi l'ossimoro) musica visuale. Come ho già detto per altri, questa è musica per meditazione, per pensare e riflettere, per, appunto, consentire visioni nella propria mente. Nero e denso, come il bitume che soffoca. Rosso e potente, come la rabbia che si percepisce. Blu e malinconico, come i paesaggi ambientali che si suggerisce.
Un gran bel disco: pesante, lento e ripetitivo, sicuramente non per tutti (non prendetela come un'affermazione elitaristica, ma come un dato di fatto, a tanti questo tipo di musica proprio non va giù).
Un gran bel disco: nonostante le coordinate siano chiare (Electric Wizard, OM, Neurosis, Boris...) non suona come le band a cui possono essere avvicinati. Non suona come nient'altro, è l'attitudine a essere vicina a tali "numi", la composizione musicale è altro da loro.
Un gran bel disco: si colloca a metà strada (sia musicalmente che concettualmente) fra "Snailking" e "Idolum", e segna non un passo indietro o avanti, ma una evoluzione orizzontale del suono del trio piemontese.
Un gran bel disco: suonato e prodotto ottimamente da Lorenzo Stecconi (dei Lento).
La mia ansia, quindi, si scioglie nel nero e nel rosso di questo torrente musicale. Mi piace. E di molto. Ascolto obbligato per oggi: piove, la giornata è molto grigia, la mia insofferenza per quello che mi sta intorno è crescente e in auto il lettore CD urla la musica degli Ufomammut.
Una nota di merito va al bellissimo packaging dell'edizione in vinile, curata (poteva essere altrimenti?) dallo Studio Malleus.
Una curiosità: Eve è strutturato come "Jerusalem" degli Sleep (lunga traccia di 5 movimenti). Gli Ufomammut annoverano fra le loro fonti di ispirazione "Meddle" dei Pink Floyd. Ecco, sembra di sentire i Neurosis che fumano ripetuti joint con Matt Pike ascoltando i Floyd a un volume esagerato.
E, fra poche ore, me li vado a vedere dal vivo a Massa (7 Maggio).
PS se posso dare un consiglio, acquistatevi la Deluxe Edition menzionata sopra (vinile + cd + dvd con l'artwork realizzato e stampato a mano) a 60 euri o, in alternativa economica, l'edizione "normale" in cd a 10 euretti.
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