Anno Domini 1999.
Tortona.
La notte viene interrotta da un fragoroso boato. Sulle spoglie della nostra beneamata penisola piove dal cielo un enorme mammut viola proveniente dallo spazio profodo. Sembra un Dio. Fa un passo e sotto ai piedi la terra trema... nelle orecchie esplode una tempesta. Con pesante stanchezza la creatura viene più vicina, ondulando il mastodontico capo e sbuffando fumo dalla proboscide. Una spirale ipnotica gli risplende negli occhi. Non si può distogliere l'attenzione. Non si può scappare. poco a poco ci si perde dentro di lui... L'aria non esiste più. C'è solo rumore. C'è troppo rumore, anche solo per avere paura.
La furia sonica espressa dagli Ufomammut non è inscrivibile in alcun genere ben definito, ha radici nello stoner, nel metal, e nel rock psichedelico, ma nessuno di questi generi può riassumere esaustivamente il loro suono. In questo primo demotape è comunque già racchiusa la loro essenza: una muraglia sonora contornata da urla lontane e merletti psichedelici.Un maglio scagliao direttamente nel nostro cervello a ricordarci che la musica può essere enorme e noi piccoli piccoli al suo cospetto.
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